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L'ambasciatore de Luca lascia l'India, 'anni entusiasmanti'

L'ambasciatore de Luca lascia l'India, 'anni entusiasmanti'

Testimone del nuovo impulso nelle relazioni tra Roma e Delhi

NEW DELHI, 21 giugno 2024, 11:55

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 Si è concluso il mandato in India dell'Ambasciatore Vincenzo de Luca, che ieri ha lasciato il paese. In diplomazia dal 1989, de Luca ha vissuto in Sudan, Tunisia, Francia e Cina, ha collaborato con Eni ed Enel, si è occupato dell'Expo di Milano, oltre che di promozione economica, scientifica e culturale del nostro Paese alla Farnesina. L'India è stata l'ultima tappa all'estero di de Luca, per il quale tra pochi mesi scatterà la pensione.
    Parlando con l'ANSA, l'ambasciatore fa il punto degli oltre quattro anni in India: impegnativi, entusiasmanti, ricchi di soddisfazioni. "Ho avuto il privilegio di vivere uno straordinario miglioramento dei rapporti tra Italia e India e di partecipare al nuovo impulso dato dall'elevazione delle relazioni bilaterali a partenariato strategico, decisa nel marzo 2023, nell'incontro a Delhi tra la presidente del Conisglio Meloni e il premier Modi".
    "L'intensità del rapporto tra Italia e India si sta esprimendo attraverso una collaborazione multilaterale che ha visto continuità e punti di convergenza tra la Presidenza italiana del G7 e quella indiana del G20, fino all'approdo dei temi emersi dal G20 indiano, (come il ruolo dell'Africa e, in generale, del Sud Globale) sul tavolo del G7 appena concluso in Puglia".
    Il partenariato strategico ha ampliato notevolmente i campi di cooperazione: "Ai settori della transizione energetica, della manifattura avanzata, e dell'industria creativa, si sono aggiunti quelli sensibili della difesa, dell'aerospazio e della cybersecurity. In ciascuno di questi campi abbiamo potuto elaborare negli ultimi mesi importanti accordi di collaborazione, alcuni dei quali già in fase di operatività". Più che soddisfacente la ricaduta sugli scambi economici: nel 2023 l'export italiano in India ha toccato il suo massimo storico a 5,2 miliardi di euro. Secondo l'ambasciatore, al di là delle cifre, "l'aspetto più significativo del nostro export è la capacità tutta italiana, di proporre non solo i prodotti, ma anche il nostro saper fare, che si declina nella manifattura avanzata, nel design, nella moda, nel cibo".
    Tra i risultati di cui de Luca è più fiero,il rafforzamento della presenza italiana in India, grazie anche all'apertura del nuovo Consolato Generale a Bangalore, la capitale indiana dell'innovazione tecnologica e l'intensa collaborazione bilaterale nella cultura. "Ci siamo sforzati di coniugare gli studi storici al presente, promuovendo da un lato la tradizione italiana dell'indologia, campo nel quale vantiamo studiosi di rilevanza internazionale e creando dall'altro scambi innovativi tra i protagonisti contemporanei del cinema e del design".
    Soddisfazione infine per due accordi recenti per incentivare scambi nel campo della cultura e mobilità: "Faciliteremo flussi sia di studenti, che di lavoratori, consentendo una nuova immigrazione nell'area dei talenti e dei colletti bianchi".
    Le ultime settimane in India di Vincenzo de Luca e della moglie Paola Ferri, che lo ha accompagnato in tutte le missioni, sono state un susseguirsi ininterrotto di eventi di saluto da parte di rappresentanti di istituzioni, politici, associazioni, esponenti della cultura ed dell'arte. "Ci hanno circondati di un calore e un affetto toccanti", ammette l'Ambasciatore. "La generosità, l'ospitalità, la capacità degli indiani di creare rapporti umani di grande intensità sono il tratto del Paese che più amo, oltre alla straordinaria pluralità di culture, lingue, religioni, modalità di espressione".
   

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