L'Ambasciatore d'Italia
in Messico, Alessandro Modiano, ha annunciato l'arrivo per la
prima volta in terra azteca della mostra "Forme e colori
dell'Italia preromana", curata da Massimo Osanna, direttore
generale dei Musei del ministero italiano della Cultura.
"Inaugureremo l'esposizione l'11 luglio nella Media Luna del
Museo Nazionale di Antropologia della capitale —ha detto Modiano
in conferenza stampa— e sarà uno degli eventi importanti
nell'ambito delle celebrazioni del 150º anniversario delle
relazioni diplomatiche tra l'Italia e il Messico".
Forme e colori raccoglie reperti provenienti dai musei di
Bari e Taranto e soprattutto dai siti archeologici di Canosa.
Agli occhi degli specialisti non può sfuggire l'alto valore di
questi pezzi che testimoniano la commistione tra l'arte greca e
quella italica nella produzione di un popolo "di confine", i
Dauni, stanziati nel nord della Puglia in epoca preromana e
impegnati —dall'VIII secolo a.C.— in una fitta rete di scambi
commerciali e culturali con le colonie della Campania e della
stessa Puglia. La regione subì successivamente gli influssi
della civiltà greca e della Magna Grecia a partire dalla fine
del V e dall'inizio del IV secolo a.C.. Anche i visitatori meno
esperti riescono a cogliere subito la particolarità di oggetti
che somigliano in parte a quelli greci, conservando, tuttavia,
caratteristiche tipicamente italiche.
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