Negli ultimi anni, la sicurezza
energetica e il cambiamento climatico sono emersi come temi
centrali nelle relazioni transatlantiche. Gli effetti prolungati
dell'invasione russa dell'Ucraina e il conflitto in Medio
Oriente hanno messo in luce l'urgenza di accelerare la
transizione verso sistemi energetici sostenibili e di
intensificare gli sforzi per garantire sicurezza e stabilità
economica. Che si tratti di rafforzare la sicurezza degli
approvvigionamenti o di implementare tecnologie innovative per
l'energia pulita, la cooperazione transatlantica può giocare un
ruolo fondamentale nell'affrontare le sfide globali. È quanto
emerso dai dibattiti del secondo bilaterale "Opportunities and
challenges for Italy - US cooperation on energy and
circularity", organizzato all'ambasciata Italiana a Washington
da Wec Italia - Comitato Nazionale Italiano del World Energy
Council, Wec Usa, Atlantic Council Global Energy Center e Globe
Italia, in collaborazione con l'Ambasciata d'Italia negli Stati
Uniti e col supporto di Edison, Italgas, Us Wind ed Engreen.
"Ora che stiamo uscendo dalla crisi energetica, dobbiamo
lavorare per rafforzare la cooperazione transatlantica nel
settore energetico", ha detto l'ambasciatrice d'Italia negli Usa
Mariangela Zappia. "Primo: dobbiamo lavorare insieme su catene
di approvvigionamento per la produzione di energia pulita e
catene di approvvigionamento affidabili per i minerali critici;
il dialogo con i paesi terzi è di fondamentale importanza perché
vogliamo che la transizione energetica rappresenti
un'opportunità di crescita equa per tutti e in tal senso il
Piano Mattei per l'Africa rappresenta il modello per una
cooperazione win-win in settori quali l'energia e le
infrastrutture", ha spiegato. "Secondo: dobbiamo cercare di
coordinare meglio le nostre politiche industriali verso il
nostro obiettivo comune di zero emissioni nette. Terzo: vogliamo
continuare a incrementare la nostra cooperazione nella ricerca e
nello sviluppo di tecnologie innovative che possano aiutarci a
raggiungere i nostri obiettivi di decarbonizzazione; l'energia
da fusione è uno dei settori di cooperazione più promettenti: il
6 novembre il presidente del Consiglio Meloni ospiterà a Roma,
insieme al direttore generale dell'Aiea, la riunione
ministeriale inaugurale del World Fusion Energy Group", ha
proseguito.
"Infine, in qualità di attuale Presidenza del G7, l'Italia si
è impegnata a promuovere obiettivi ambiziosi, anche in vista
della prossima Cop 29: il nostro Paese, con le sue imprese e il
suo Governo, vuole essere una forza trainante per continuare a
rafforzare e approfondire la nostra cooperazione
transatlantica", ha concluso. Il Presidente del Wec Italia Marco
Margheri ha sottolineato che "la cooperazione tra Italia e Stati
Uniti rappresenta una leva strategica fondamentale per
affrontare sfide globali come la sicurezza energetica, lo
sviluppo di politiche industriali avanzate e l'innovazione
tecnologica. Attraverso il dialogo bilaterale avviato dai
comitati Wec Italia e Usa, insieme a Globe e Atlantic Council,
abbiamo rafforzato il confronto su questi temi cruciali, ponendo
le basi per costruire supply chain più resilienti e sostenibili,
oltre che un approccio ai temi condiviso e tecnologicamente
neutrale. Su questi temi l'Italia ha dimostrato di essere in
prima linea, e con la Presidenza del G7 si sono già conseguiti
risultati importanti. Il nostro lavoro intende evidenziare come
l'integrazione di nuove tecnologie e di politiche inclusive
possano guidare una transizione energetica equa e inclusiva,
destinando un'attenzione particolare allo sviluppo dei Paesi
terzi".
Il dibattito tra stakeholder istituzionali, think tank,
industriali statunitensi ed eccellenze italiane dell'energia e
dell'economia circolare, presenti a Washington con una
delegazione, ha approfondito il contributo dell'industria e le
opportunità di collaborazione tra Italia e Stati Uniti per una
transizione energetica capace di rispondere a sfide globali come
il cambiamento climatico e la sicurezza energetica. Un focus
particolare è stato riservato alle prospettive della politica
energetica statunitense, e al tema verticale delle comunità
energetiche come elemento di sicurezza e resilienza dei sistemi
energetici, all'esperienza italiana sul tema e al ruolo che
questo modello può ricoprire nel contesto ucraino.
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