Per la prima volta gli Usa hanno deciso di usare la guerra cibernetica contro l'Isis. L'obiettivo della nuova campagna, rivela il Nyt, è fermare la capacità del Califfato di diffondere il suo messaggio, di attrarre e reclutare nuove leve, di far circolare ordini dei comandanti, di eseguire le operazioni quotidiane, come pagare i propri combattenti. Insomma, hackerare e manipolare i suoi network di comunicazione, creando sfiducia sulla sicurezza dei suoi circuiti.
Finora il Cyber command, il braccio militare della National security agency (Nsa) creato sei anni fa, si era concentrato in gran parte su Russia, Cina, Iran e Corea del Nord, Paesi da dove proviene la maggior parte degli attacchi cibernetici. Ma mai aveva condotto operazioni contro l'Isis. "Lasceremo cadere cyberbombs, non l'abbiamo mai fatto prima", ha detto recentemente il vice segretario alla difesa Usa, Robert O. Work. Una revisione di ciò che dovrebbe essere fatto contro l'Isis è nell'agenda di Barack Obama oggi, quando incontrerà ad Hannover i leader di Gran Bretagna, Italia, Francia e Germania. Di questi sforzi, secondo il Nyt, la cyber campagna è l'ultimo.
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