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Addio a Hugh Hefner, il fondatore di Playboy è morto a 91 anni. Inventò le 'conigliette' - I nudi delle star in COPERTINA

Addio a Hugh Hefner, il fondatore di Playboy è morto a 91 anni. Inventò le 'conigliette' - I nudi delle star in COPERTINA

Deceduto per cause naturali nella sua casa

WASHINGTON, 29 settembre 2017, 12:16

Redazione ANSA

ANSACheck

Playboy magazine founder Hugh Hefner dies at age 91 © ANSA/EPA

Playboy magazine founder Hugh Hefner dies at age 91 © ANSA/EPA
Playboy magazine founder Hugh Hefner dies at age 91 © ANSA/EPA

Addio a Hugh Hefner, il fondatore di Playboy. Aveva 91 anni. Playboy ha diffuso un comunicato informando che è morto per cause naturali mercoledì sera nella sua casa, circondato dai suoi familiari.

Da Marilyn a Madonna, quante dive sul magazine 

 

American Icon and Playboy Founder, Hugh M. Hefner passed away today. He was 91. #RIPHef

Un post condiviso da Playboy (@playboy) in data:

Con la creazione della rivista, nel 1953, Hefner diede il via alla costruzione di un marchio ad oggi inconfondibile in tutto il mondo e ha lasciato il segno nella cultura della seconda metà del Ventesimo secolo incarnando una delle espressioni della rivoluzione sessuale. Così le 'conigliette' di Playboy - geniale intuizione di Hefner nate anche come un veicolo per irridere il puritanesimo americano - hanno fatto la storia del costume, ed il ruolo è stato impersonato anche da numerosissime star di Hollywood.

Alcune delle copertine più celebri di Playboy

 

Hefner verrà ricordato anche per il suo look: in vestaglia di seta e con la sua inseparabile pipa, circondato da modelle, nella sua 'Playboy Mansion'.

Quando nel 2016 Playboy decise lo stop al nudo integrale

Solvi Stubing, playmate anche la bionda della birra Peroni  

Era il 1953 quando Hefner, allora 27enne, fondò Playboy. Giovane marito e padre, aveva da poco lasciato il suo precedente lavoro presso una rivista dedicata ad attività per bambini. Forse allora non aveva ancora chiara l'entità dell'impresa che si apprestava a perseguire. Hefner abbracciò la sfida della rivoluzione sessuale e la rese sua.

Donne graziose, sorridenti e poco vestite come formidabile antidoto al puritanesimo americano. E Playboy fu una rivoluzione in sè, a sua volta non impermeabile ai cambiamenti attraverso i decenni. Criticata e osteggiata da alcuni, celebrata e osannata da altri, il tratto inconfutabile della rivista Playboy è la sua notorietà, emblema di una operazione di marketing tra le più riuscite.

Playboy voleva offrire il sogno di cui Hefner fu testimonial tanto quanto le sue 'playmate'. Dalle foto patinate quindi alle 'Playboy Mansion', dalla carta al video, gli show, i gadget, il 'lifestyle', fatto non solo di conigliette sempre sorridenti ma anche dell'edonismo interpretato da Hefner, onnipresente, in vestaglia di seta e con l'inseparabile pipa.

Intuizione fortunatissima quella di Hefner, capace come pochi di leggere il segno dei tempi: così nella prima edizione di Playboy comparivano foto di una giovane Marilyn Monroe senza veli (erano state scattate alcuni anni prima) insieme con la promessa di "umorismo, sofisticatezza e pepe".

Hefner fu anche ospite a Sanremo dove venne intervistato da Paolo Bonolis: era il 20 febbraio del 2009.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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