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False accuse ad un afroamericano al Central Park, licenziata

False accuse ad un afroamericano al Central Park, licenziata

Lui le chiede di mettere guinzaglio al cane, lei chiama polizia

NEW YORK, 27 maggio 2020, 16:55

Redazione ANSA

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Washington Square Park a New York © ANSA/EPA

Washington Square Park a New York © ANSA/EPA
Washington Square Park a New York © ANSA/EPA

Un incontro brusco, tipico fra due newyorkesi. Almeno così sembrava fino alle urla, all'intervento della polizia e alla successiva catena di eventi inattesa innescata da un video dello scontro. Amy Cooper passeggiava a Central Park con il suo cane Henry sciolto, quando Christian Cooper le ha chiesto di tenerlo al guinzaglio. Erano le 8.10 del mattino del Memorial Day in un'area del popolare parco di New York in cui i cani devono essere sempre al guinzaglio. Amy Cooper si è rifiutata di esaudire la richiesta. L'uomo, un afroamericano, ha quindi iniziato a riprendere la scena: la donna gli ha chiesto di smetterla di filmare poi ha perso la testa. "Chiamo la polizia e dico che c'è un afroamericano che sta minacciando la mia vita", si sente dire alla donna soprannominata 'Karen', nome che identifica le donne bianche privilegiate. Christopher Cooper, laureato a Harvard e avido birdwatcher, le dice di procedere, di dire agli agenti "quello che vuole". Amy estrae il suo cellulare e chiama il 911, il 113 locale, e riferisce che un afroamericano la sta minacciando e sta minacciando il suo cane, poi alza la voce, urla: "Mandate degli agenti subito!". Il video di 1 minuto e 9 secondi viene postato sui social e diventa subito virale, con 30 milioni di visualizzazioni. La donna travolta dalle critiche per razzismo chiede scusa davanti alle telecamere a Christopher Cooper, ma nega di essere razzista. E restituisce il cane Henry all'Abandoned Angels Cocker Spaniel Rescue, l'associazione da cui l'aveva adottato due anni prima. Ma nulla riesce a placare la rabbia sollevata dal suo gesto in una città che fa dell'uguaglianza la sua bandiera e il suo valore per eccellenza. Franklin Templeton, la società di Wall Street in cui Amy Cooper lavora, la licenzia: dopo una sospensione temporanea per rivedere l'incidente, Amy viene cacciata su due piedi perché "alla Franklin Templeton non tolleriamo il razzismo". Parole dure le usa anche Bill de Blasio: "Razzismo puro e semplice", twitta il primo cittadino della Grande Mela. Amy Cooper "ha chiamato la polizia perché si trattava di un afroamericano anche se era lei che stava infrangendo la legge.  Questo tipo di odio non ha posto nella nostra città", aggiunge il sindaco.
   

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