Il fondatore dell'antivirus McAfee, John McAfee, è stato trovato morto impiccato nella cella di un carcere di Barcellona in cui era detenuto. McAfee, 75 anni, era stato arrestato all'aeroporto di Barcellona lo scorso ottobre, in quanto ricercato dalle autorità degli Stati Uniti come presunto evasore fiscale. Il tribunale spagnolo dell'Audiencia Nacional aveva dato l'ok all'estradizione negli Stati Uniti, dove rischiava fino a 30 anni per evasione fiscale.
Le guardie del penitenziario Brians 2 hanno cercato di rianimarlo ma senza successo. I medici accorsi immediatamente sul posto non hanno potuto far altro che certificare la sua morte, sulla quale non sono stati forniti altri dettagli. L'eccentrico imprenditore milionario era stato arrestato in ottobre in Spagna, su ordine di cattura partito dagli Usa, dov'è accusato in particolare per la mancata dichiarazione dei redditi realizzati con la promozione di criptovalute e con la vendita dei diritti sulla storia della sua vita per un documentario. Le accuse nei suoi confronti erano state avanzate dalle procure del Tennessee e di New York, secondo le quali McAfee non ha pagato tasse su nessuno dei suoi redditi fra il 2014 e il 2018. Il padre dell'antivirus si era difeso e aveva contrattaccato, definendo le accuse di evasione motivate politicamente senza comunque entrare nel dettaglio.
L'account Instagram di John McAfee posta pochi minuti dopo l'annuncio della sua morte una foto con la lettera Q, in quello che sembra diretto riferimento alla teoria cospirazionista di Qanon. Lo riportano i media americani, ricordando come nel 2019 condivise sui social una sua foto ritoccata che richiamava a Jeffrey Epstein con la scritta: "Non ho mia detto che Jeffrey Epstein è stato ucciso. Ho detto che non ha commesso il suicidio. Potrebbe essere vivo. Potrebbe non essere mai esistito. So solo che non si è suicidato".
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