"Spetta al Consiglio di Stato, a
questo punto, l'ultima parola sulla legittimità delle modalità
di voto, peraltro rispondenti a quelle contenute nella
legislazione elettorale degli altri Ordini professionali": è
quel che scrive il presidente del Consiglio nazionale dei periti
industriali Giovanni Esposito, commentando la sospensione del
regolamento elettorale, decisa dal Tar, dopo che, ricorda, "il
23 gennaio 2024 si è insediato il nuovo Consiglio nazionale dopo
le votazioni dello scorso ottobre, a seguito dell'adeguamento
del regolamento elettorale interno per incentivare un maggiore
equilibrio di genere alla carica di consigliere, nel rispetto
dell'articolo 51 della Costituzione".
"La necessità dell'applicazione della parità di genere
nell'elezione degli organismi rappresentativi della categoria
dei periti industriali - prosegue la nota - così come degli
altri Ordini (di ingegneri e commercialisti) - è stata ribadita
dal Tar del Lazio", che "ha riconosciuto come 'doverosa e
meritoria' l'iniziativa dell'uscente Consiglio nazionale di
approvare per la prima volta, nel 2023, all'unanimità dei suoi
undici componenti maschi, un regolamento elettorale contenente
la quota 'rosa', non prevista nella legislazione risalente al
1944", ma per il Tar il "risultato elettorale è 'inficiato
dall'applicazione di disposizioni regolamentari annullate per le
modalità costrittive di scelta dei candidati', che sarebbero
limitative della libertà di voto", recita ancora la nota.
Esposito, infine, ricordando che la decisione adesso spetterà al
Consiglio di Stato, non nasconde "la preoccupazione che questa
vicenda possa rallentare la categoria dei periti industriali, in
un momento favorevole per i liberi professionisti", perciò i
membri del Consiglio nazionale "rassicurano tutte le iscritte e
gli iscritti sulla continuità delle attività degli organismi
dirigenti, compresi quelli della Cassa di previdenza" di
categoria (l'Eppi).
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