Tutto ha avuto inizio qualche giorno fa, quando Beppe Grillo, dalle colonne del suo blog, è sceso in campo per difendere la tappa del suo spettacolo ad Ancona dopo che "a Grottammare, San Benedetto del Tronto, Martiniscuro, Alba Adriatica, Tortoreto, Giulianova e altre località del centro Italia hanno appiccicato un adesivo falso sopra i manifesti del tour di Beppe Grillo 'Te la do io l'Europa' in cui si dichiara che la data ad Ancona il 5 aprile è stata annullata in sostegno di una fantomatica 'mobilitazione anticarceraria' ".
In un post intitolato 'Chi boicotta Beppe Grillo' il leader del Movimento aggiunge: "In altre cittadine hanno direttamente strappato i manifesti. Nonostante i tentativi di sabotaggio lo spettacolo del 5 aprile ad Ancona al Pala Rossini si farà. Vi aspetto". L'ultima tappa del tour (a pagamento) del leader del Movimento 5 Stelle ha così stuzzicato la fantasia degli utenti di Twitter che hanno invaso il popolare social network con l'hashtag #BoicottaBeppeGrillo - fino ad arrivare a poche ore dall'inizio dello spettacolo al primo posto dei trending topic.
Niente 2 per mille
Grillo, sempre in un post sul suo blog, avvisa che il M5S non compare tra i partiti che hanno fatto richiesta di accedere al due per mille. "Il M5S non è un partito e non vuole i soldi del tuo 2 per mille. Il M5S ha restituito 42 milioni di euro di rimborsi elettorali, si finanzia con il lavoro e le piccole donazioni volontarie degli attivisti e sostenitori di tutta Italia e ha dimostrato che non servono soldi pubblici per fare politica".
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