Niente tagli lineari ma interventi mirati contro gli sprechi che, secondo le previsioni del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, dovrebbero fruttare circa 10 mld di euro in 3-4 anni, risorse da reinvestire nel settore stesso della Sanità. Alla vigilia della presentazione del Documento di economia e finanza (Def) sembrerebbe scongiurata, come ha confermato oggi la stessa Lorenzin ''a meno di qualche sorpresa'', l'ipotesi di nuovi tagli al settore, mentre verrebbe 'accolta' la strategia in discussione con le Regioni nell'ambito del nuovo Patto per la salute relativa ad una 'Spending review interna' al mondo della Sanità. "Anche le dichiarazioni del presidente del Consiglio - ha affermato oggi il ministro - hanno fatto chiarezza su quelle che erano le voci su eventuali nuovi tagli alla sanità. Nel piano Cottarelli - ha chiarito - ci sono state simulazioni per quello che riguarda il servizio sanitario nazionale".
Gli interventi che riguarderanno il settore seguiranno invece, ha confermato Lorenzin, il progetto che sarà definito all'interno del Patto per la Salute, dove, ha ricordato, alle Regioni è stato chiesto di intervenire per 10 miliardi in tre-quattro anni, che potranno essere reinvestiti nello stesso settore sanitario. In sostanza, ha ribadito il ministro, niente tagli lineari che andrebbero a colpire sempre le solite aree della sanità, ma interventi precisi contro gli sprechi. Ad esempio, con le centrali di acquisto, applicate per ora solo in alcune regioni, ha aggiunto, è possibile un risparmio del 20%. Dai costi standard ai tagli dei posti letto, dalle centrali uniche d'acquisto alla e-health, ovvero ricetta dematerializzata, fascicolo sanitario elettronico e referti digitali, vari sono gli ambiti dai quali potrebbero giungere consistenti risparmi. Solo i costi standard, cioè uguali per tutte le Regioni, una volta a regime, "faranno risparmiare 3 o 4 miliardi", aveva detto Lorenzin prima di Natale. C'e' poi il capitolo sanità elettronica, che potrebbe valere circa 7 miliardi: un fascicolo sanitario informatizzato per raccogliere i dati dei cittadini, i certificati, le cartelle cliniche, le prescrizioni. Ed altri risparmi, pari a circa un miliardo, sono attesi dalla ricetta elettronica, ancora in sperimentazione nella maggior parte delle regioni, che consentirà di ridurre abusi ed errori nelle prescrizioni. Altra arma per la lotta agli sprechi sono le centrali di acquisto che potrebbero portare ad un risparmio del 20%. Infine gli investimenti in medicina territoriale e la conseguente necessaria deospedalizzazione. Lo strumento e' il Patto per la salute, ovvero l'accordo tra ministero e Regioni. In cantiere da anni, accelerato negli ultimi mesi, interrotto con l'ultimo cambio di governo, dovrebbe vedere la luce entro qualche settimana.
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