***EMBARGO H 20***
La crisi economica fa male alla linea
e più in generale alla salute infatti si è di molto allargata in
dieci anni la forbice tra il costo dei cibi sani (ad esempio
frutta e verdura o pesce) e quello dei cibi non salutari (o
anche dei cibi spazzatura come alimenti confezionati, snack,
etc), a tutto danno della salute di chi non può permettersi di
mangiare sano.
Lo rivela uno studio condotto presso il Centre for Diet and
Activity Research (CEDAR) della University of Cambridge e
pubblicato sulla rivista PLOS ONE.
Considerando un paniere di 94 diversi cibi e bevande (la
classica lista di cibi usata per misurare l'inflazione), è
emerso che il costo dei cibi sani si è impennato notevolmente in
10 anni mentre quello dei cibi non salutari è cresciuto
lentamente e di molto poco.
Il costo medio di una quantità di cibo sano che fornisca 1000
calorie è aumentato di circa 2,5 euro nel corso della decade
considerata, contro un aumento di appena 80 centesimi nello
stesso arco di tempo per acquistare una quantità di un certo
cibo non salutare equivalente sempre a 1000 calorie.
Infatti nel 2002 acquistare 1000 calorie in cibi più salutari
costava mediamente sette euro e 10 centesimi, contro un costo di
un cibo però meno sano (per la stessa quantità di calorie) pari
a 2,25 euro in media. Nel 2012 questi costi sono saliti
rispettivamente a 9,5 euro e 3 euro in media.
Insomma in assoluto è molto più forte l'aumento dei costi dei
cibi sani registrato in dieci anni. Con esiti non irrilevanti
per la salute dei consumatori e per le tasche dei sistemi
sanitari: in Gran Bretagna si stima che il costo annuo per
malattie legato alla dieta sia pari a 7,3 miliardi di euro.
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