Adesso servono soldi. Tanti soldi. E possibilmente in fretta. "A causa della sentenza della Cassazione il signor Schmidheiny, pur essendo stato definito 'colpevole' dalla procura generale, non dovrà versare nemmeno un euro dei risarcimenti che ci attendevamo come parte civile. Ma noi abbiamo bisogno di almeno sessanta milioni entro due o tre anni per continuare la bonifica, e di cento per completarla". Sarà più o meno questo che Titti Palazzetti, sindaco di Casale Monferrato, la città simbolo della strage dell'Eternit, spiegherà martedì a Matteo Renzi.
All'incontro con il premier, organizzato dal senatore democrat Stefano Esposito con i colleghi di partito Daniele Borioli, Federico Fornaro, Cristina Bargero e Fabio Lavagno, prenderanno parte anche il sindaco di Cavagnolo e una delegazione di familiari delle vittime. Che oggi, dopo le proteste dei giorni scorsi a Casale, sono scesi in piazza a Napoli, dove lo stabilimento di Bagnoli ha già fatto 552 vittime, per rinnovare il loro appello alla giustizia.
"A Renzi - annuncia Palazzetti - chiederò un piano finanziario per continuare le operazioni di bonifica dall'amianto. Ieri il ministro Gian Luca Galletti ha stanziato un milione e mezzo e noi lo ringraziamo perché si è sempre interessato al nostro problema e ci ha sempre appoggiato". Ma quel milione e mezzo è una goccia nel mare, per una città in cui l'ecomostro dell'ex fabbrica Eternit continua a torreggiare come un monumento allo sfacelo, e dove le fibre continuano ad uccidere senza conoscere prescrizione: tre volte soltanto negli ultimi due giorni. Sessantun volte dall'inizio del 2014.
Palazzetti ha le idee chiare. "Per stanziare i fondi dovremo uscire dal patto di stabilità non solo per il 2015, come ci è già stato concesso, ma anche per gli anni successivi. Inoltre vorremmo accedere al fondo dell'Unione europea per la coesione sociale". Nicola Pondrano, presidente del fondo nazionale per le vittime, farà presente a Renzi che "i 30 milioni all'anno sono una miseria: non si riesce a venire incontro alle necessità dei parenti di chi è morto senza avere mai lavorato in fabbrica, mentre per le famiglie degli ex dipendenti è previsto un indennizzo Inail". "Renzi dovrà mantenere le promesse", afferma Romana Blasotti, 85 anni, presidente dell'associazione Afeva. Vuol dire stanziare il denaro e intervenire sulla prescrizione.
Di prescrizione i casalesi parleranno, sempre martedì, con il presidente della Camera, Laura Boldrini. Su questo tema il presidente del Senato, Pietro Grasso, si augura che "da domani tutti insieme si impegnino a trovare soluzioni. Io ho indicato da tempo una strada che si potrebbe praticare. Speriamo che si possa andare avanti". Il sindaco Palazzetti allargherà il discorso: "Serve una riforma dei reati ambientali perché ci sono troppe lacune nel codice penale. E poi chi inquina dovrebbe essere costretto a pagare i danni".