"Ercolino...è lui che decide i nomi...fa il bello e il cattivo tempo ormai là dentro...o dominus totale". Così un alto dirigente delle Ferrovie dello Stato e consigliere presso il ministero delle Infrastrutture, Giovanni Paolo Gaspari, descrive Ercole Incalza in una telefonata intercettata dal Ros il 25 novembre del 2013.
Al telefono con Gaspari c'è Giulio Burchi, allora presidente di Italferr Spa e indagato nell'inchiesta di Firenze sulle Grandi Opere. "Come emerge dalle indagini - si legge nell'ordinanza - Incalza dirige con attenzione ogni grande opera, controllandone l'evoluzione in ogni passaggio formale: è lui che predispone le bozze della legge obiettivo, è lui che, di anno in anno, individua le grandi opere da finanziare e sceglie quali bloccare e quali mandare avanti, da lui gli appaltatori non possono prescindere". E senza il suo intervento, dice Gaspari al telefono con Burchi, "al 100% non si muove una foglia...si sempre tutto lui fa...tutto tutto tutto!...ti posso garantire...ho parlato con degli amici.." Anche parlando del bando di gara per l'incarico di collaborazione temporanea, poi vinto da Incalza, Gaspari sostiene che quel bando "naturalmente si adatta solo ad Ercolino". "Cioè deve aver fatto il capo della struttura tecnica di missione per 10 anni sennò non può concorrere a fare il capo della struttura tecnica...hai capito?". E poi conclude: "vabbè...non l'hanno capito che la gente si sta scocciando di tutte queste porcate e prima o poi farà casino".
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