"Mi chiedo se la cosiddetta teoria del gender non sia anche espressione di una frustrazione e di una rassegnazione che mira a cancellare la differenza perché non sa più confrontarsi con essa". Il Papa prosegue il suo ciclo di catechesi sulla famiglia, in preparazione al sinodo d'autunno, e oggi, davanti a circa 25mila persone radunate in piazza San Pietro, affronta il tema della differenza sessuale. Lo fa a partire dal racconto della creazione e spiega che sono l'uomo e la donna insieme, cioè la coppia e non solo l'uomo o solo la donna, ad essere creati "a immagine e somiglianza di Dio".
La somiglianza con Dio, rimarca, richiede "reciprocità", capacità di parlarsi e ascoltarsi, cooperare con amicizia, trattarsi con rispetto. Se Dio ha creato uomo e donna a sua immagine, spiega il Pontefice in sottolineature nei saluti ai diversi gruppi linguistici, entrambi "hanno stessa dignità e uguaglianza", occorre "rispettare questa uguaglianza, rifiutando ogni forma di ingiustizia, in particolare contro le donne". Papa Francesco si chiede anche se alla base della "crisi collettiva di fiducia in Dio" non ci sia la crisi della "alleanza tra uomo e donna". Chiede agli intellettuali di non trascurare la riflessione sul "legame familiare" e il rapporto uomo donna; chiede alla Chiesa di indagare con "audacia e creatività" come valorizzare le donne, e nella Chiesa e nella società. Una riflessione pacata e serena, che ha conquistato al Papa l'applauso convinto dei fedeli quando ha affermato che la "voce" della donna deve avere "maggior peso e autorevolezza" e nella Chiesa e nella società.
Come per gli altri aspetti della famiglia già affrontati - genitori, figli, nonni, bambini - il Pontefice ha annunciato che dedicherà al legame di coppia due catechesi, quella di oggi e la prossima. Non riconoscendo la differenza sessuale, ha argomentato il Papa, "rischiamo un passo indietro, la rimozione della differenza infatti è il problema non la soluzione", "per risolvere i loro problemi di relazione l'uomo e la donna devono invece parlarsi di più, ascoltarsi di più, trattarsi con rispetto e cooperare con amicizia".
"L'esperienza ci insegna - ha osservato - che per conoscersi bene e crescere armonicamente, l'essere umano ha bisogno della reciprocità" e "quando non avviene se ne vedono le conseguenze". Uomo e donna, ha ricordato papa Francesco, siamo "fatti per ascoltarci a vicenda, e senza l'arricchimento e reciproco in questa relazione", relazione di pensiero, di lavoro, di affetti e di azione, "i due non possono nemmeno capire fino in fondo cosa significhi essere uomo e donna, la cultura moderna e contemporanea - ha commentato il papa latinoamericano - ha aperto nuovi spazi di libertà e profondità per l'arricchimento della comprensione di queste differenze, ma anche molti dubbi e scetticismo". E' a questo punto che si è chiesto se la teoria del gender non sia espressione di frustrazione.
Significativa anche l'esortazione agli intellettuali a non disertare questo tema di riflessione, "come se fosse diventato secondario, a favore di una società più libera e più giusta": "uomo e donna che si parlano, cooperano con amicizia, si trattano con rispetto e si ascoltano, costituiscono un "legame familiare" e questo "è una cosa seria è per tutti non solo per i credenti". Il "fallimento" del legame familiare, ha osservato papa Bergoglio, dà "segnali preoccupanti", e anche per questo ha chiesto di "impegnarsi con più urgenza" su due punti: "fare molto di più per la valorizzazione della donna" e indagare il rapporto tra crisi della fiducia in Dio e crisi del legame uomo donna. Il Papa ha ringraziato gli sbandieratori aretini per il dono di una bandiera e di un libro con la loro storia; si è fatto fotografare con una ventina di monache modenesi, e ha stretto la mano a Lino Banfi. (giovanna.chirri@ansa.it)
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