Ankara ha reagito duramente al riconoscimento del genocidio da parte del Pontefice e ha richiamato per consultazioni il suo ambasciatore in Vaticano.
"Considero la dichiarazione del papa immorale, e non posso collegarla con i valori di base del Cristianesimo" ha detto Formez, citato da Zaman online. La Turchia continua a negare che i massacri di centinaia di migliaia di cristiani armeni negli ultimi anni dell'impero ottomano siano stati un genocidio.
Venerdì sono previste a Erevan, capitale dell'Armenia, importanti commemorazioni per il primi centenario dell'inizio del genocidio armeno.
A Istanbul cerimonia per 100 anni genocidio armeno
E' la prima volta. Ma premier Davutoglu rifiuta il termine genocidio
Il 24 aprile prossimo, 100 anniversario dell'inizio del genocidio armeno, per la prima volta a Istanbul si terrà una cerimonia commemorativa. Lo ha annunciato il primo ministro turco Ahmet Davutoglu. Davutoglu - riporta la BBC - ha anche dichiarato che il Paese "condividerà il dolore" degli armeni. Il premier ha però nuovamente rifiutato di usare la parola "genocidio" per descrivere quanto accaduto un secolo fa. "Ridurre tutto a una sola parola e addossare ogni responsabilità alla sola Turchia è una cosa problematica, sia dal punto di vista legale che etico", ha detto Davutoglu. Che ha ad ogni modo riconosciuto, non per la prima volta, l'esistenza delle deportazioni. "Noi ricordiamo con rispetto, ancora una volta, e condividiamo il dolore dei figli e nipoti degli armeni ottomani che hanno perso la vita nelle deportazioni del 1915". Gli esperti calcolano che nei massacri e nelle deportazioni iniziate il 24 aprile del 1915 siano morte fino a 1,5 milioni di persone. Ma la Turchia ha sempre rifiutato l'uso del termine genocidio affermando che al contrario si è trattata di una guerra civile e che le perdite si sono verificate in entrambe i lati.
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