"Si ricordano degli ex leader per chiedere loro lealtà solo quando si tratta di votare queste fiducie, non quando rimuovono dalla commissione o non ti invitano alle feste". Nel giorno della prima fiducia sull'Italicum che lui non voterà, Pier Luigi Bersani, parlando in Transatlantico, esprime amarezza per l'appello alla responsabilità arrivato dal vertice Pd.
Per l'ex segretario, Renzi "non ha messo la fiducia perche' non aveva fiducia in noi, l'ha fatto per la bellezza del gesto, ed e' anche peggio". L'obiettivo di Renzi, dopo l'approvazione dell'Italicum, non è per Bersani andare a votare ma "disporre" del Parlamento. "Potrà dire si fa così o si vota", spiega Bersani.
Di fiducie, dice l'ex segretario, "ne ho votate ben 17, più di una al mese. Sono pronto a votarne 18, ma lo faccio sugli atti del governo, non posso accettare come cittadino, parlamentare, membro del partito democratico che si zittisca il Parlamento su un tema come la legge elettorale".
"Temo che Renzi - prosegue - stia sottovalutando il precedente che sta creando, un precedente che porterà a niente di buono". "Buttare fuori le persone dalle commissioni parlamentari - dice ancora - mettere la fiducia su questo tema, è un precedente piuttosto serio di cui non voglio prendermi la responsabilità. Non porterà a niente di buono, posso immaginare che siamo noi il meglio, ma chi arriverà dopo Renzi potrà essere peggio di lui, sotto il profilo della sensibilità democratica, posso immaginarlo si chiede Bersani. Non sarà offensivo per Renzi immaginare che chi arriva dopo possa essere peggio di lui e noi gli diamo dei precedenti uguali?".
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