Circa 60.000 studenti si sono mobilitati oggi in oltre 90 città per l'istruzione gratuita, il diritto allo studio, il reddito, il diritto all'accoglienza, la libertà di movimento. Il bilancio è della Rete della Conoscenza (network promosso dall'Unione degli Studenti e Link-Coordinamento Universitario) che ha promosso la protesta e che annuncia una settimana di azioni in tutta Italia verso la mobilitazione di Libera del 17 ottobre per il reddito di dignità.
LA SITUAZIONE CITTA' PER CITTA'
QUI MILANO - Oltre un migliaio di persone tra studenti e militanti dei centri sociali stanno sfilando in manifestazione, a Milano, contro la riforma "Buona scuola". I manifestanti si sono riuniti attorno alle 9.30 in largo Cairoli e circa mezz'ora dopo alcuni contestatori si sono arrampicati sul monumento equestre della piazza e hanno lanciato alcuni fumogeni per attirare l'attenzione. La marcia è iniziata cinque minuti dopo. Alle 10.30 un gruppo ha imbrattato le scale e la facciata della sede di Unicredit in piazza Cordusio. Inoltre, hanno esposto uno striscione in cui Unicredit è descritta come finanziatrice di aziende produttrici di armi. Al corteo partecipano il collettivo Lambretta, il centro sociale Cantiere e la rete studenti.
QUI TORINO - La polizia ha sgomberato, questa mattina a Torino, l'ex gasometro. Era stato occupato da un gruppo di studenti in segno di protesta contro il caro affitti e la "speculazione edilizia" su quell'area. I manifestanti sono stati portati via di peso e uno di loro ha chiesto l'intervento dell'ambulanza. Si sono conclusi, intanto, i tre cortei che hanno attraversato il centro di Torino per protestare contro 'la buona scuola'. Uno ha raggiunto la zona dell'ex gasometro per portare solidarietà agli sgomberati. In mattinata si sono svolti anche due presidi, davanti la sede del ministero dell'Istruzione e davanti al centro per l'impiego cittadino.
QUI NAPOLI - Diversi petardi sono stati lanciati durante la manifestazione degli studenti in corso a Napoli contro la riforma della scuola. Due i cortei che stanno attraversando la città. Uno, partito da piazza Mancini si sta dirigendo verso la zona della Sanità. L'altro, da Piazza del Gesù è diretto a via Sanfelice. I petardi sono stati esplosi in varie zone del passaggio dei manifestanti. Alcuni petardi, in particolare, sono stati lanciati in via Medina, nei pressi della Questura di Napoli.
QUI BARI - Sono circa duemila, secondo gli organizzatori, gli studenti che stanno manifestando a Bari contro la riforma della 'Buona scuola' del governo. "Una riforma - spiega Arianna Petrosino dell'esecutivo Uds Puglia - che non è il prodotto di una consultazione al contrario di quanto si vuole far credere". 'Con questa riforma a scuola non si torna', e 'Contro la scuola dei padroni, dieci, cento, mille manifestazioni', sono alcuni degli slogan scelti, sottolinea Petrosino, contro "lo strapotere dei presidi, l'influenza dei privati, il restringimento degli spazi di democrazia e partecipazione".
QUI ROMA - Stanotte gli studenti della Rete della Conoscenza, Unione degli Studenti e Link-Coordinamento Universitario, hanno fatto un blitz di fronte al Miur per lanciare i cortei di oggi, "per riprendersi il diritto di incidere sulla propria scuola, sulla propria università, sulla propria vita ed annunciano a partire da oggi una intera settimana di mobilitazione fino al 17 ottobre, giornata mondiale contro la povertà, contro 'la Buona Scuola' del Governo, per lanciare una battaglia d'attacco per la piena gratuità dell'istruzione, il reddito di dignità e di formazione e una vera inversione delle politiche precarizzanti". "Siamo davanti a Montecitorio - spiega Riccardo Laterza, portavoce della Rete della Conoscenza - perché qui sono state votate tutte le riforme del Governo: Buona Scuola, Jobs Act, Sblocca Italia con forzature democratiche. Oggi saremo in piazza contro le politiche del Governo perchè vogliamo potere, nelle nostre scuole, nelle nostre università, sui territori e sulle nostre vite! Per rivendicare l'istruzione gratuita, scuole e università di tutti e per tutti, per una nuova idea di diritto allo studio e contro la situazione incresciosa che ha escluso migliaia di studenti dalle borse di studio a causa della riforma dell'Isee; per un welfare universale e un reddito contro il ricatto della precarietà e le disuguaglianze economiche e culturali, per la democrazia e contro l'autoritarismo che, a partire da 'la Buona Scuola' sta togliendo protagonismo agli studenti all'interno dei luoghi della formazione. Vogliamo potere: poter studiare, poter scegliere il nostro futuro, poter vivere una vita dignitosa, poter cambiare collettivamente la nostra condizione di subalternità".
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