Papa Francesco ha ratificato, proprio nel giorno del suo 79/mo compleanno, il riconoscimento del miracolo di Madre Teresa di Calcutta, ultimo passo necessario prima della canonizzazione. La proclamazione della santità dell'"apostola degli ultimi" dovrebbe avvenire il 4 settembre 2016, come uno degli eventi maggiori del Giubileo straordinario della Misericordia.
Pochi giorni fa c'era stato il voto unanime della Congregazione delle cause dei santi chiamata a pronunciarsi sul caso del 35/enne brasiliano guarito all'istante e in modo scientificamente inspiegabile, nel 2008, quand'era ormai in fin di vita sul tavolo operatorio, da una patologia mortale al cervello mentre la moglie implorava l'intercessione della religiosa. L'approvazione del decreto da parte del Papa rappresenta l'ultimo gradino della procedura di giudizio nella fase romana del processo sul miracolo, iniziato nel giugno di quest'anno nella Diocesi di Santos, in Brasile e che porterà la Beata Madre Teresa agli onori degli altari della Chiesa universale. La data della canonizzazione verrà ufficializzata in un prossimo Concistoro.
Madre Teresa di Calcutta, nata a Skopje nel 1910 e morta a Calcutta nel 1997, fondatrice della Congregazione religiosa delle missionarie della carità, premiata nel 1979 con il Nobel per la pace, ebbe dopo la morte una deroga speciale da parte di Papa Giovanni Paolo II che fece aprire il processo di beatificazione a soli due anni dal decesso. La procedura si concluse nell'estate del 2003 e la proclamazione avvenne il 19 ottobre di quell'anno. L'Arcidiocesi di Calcutta ha poi aperto già nel 2005 il processo per la canonizzazione. Durante il viaggio del settembre 2014 a Tirana, Papa Francesco aveva raccontato il suo incontro con Madre Teresa di Calcutta al Sinodo del 1994.
La religiosa era una donna che non si lasciava impressionare, "diceva sempre quello che voleva dire", aveva confidato Francesco al sacerdote che gli faceva da interprete durante il viaggio in terra albanese, come rivelato poi durante la conferenza stampa a Tirana dal direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. Ricordando le circostanze dell'incontro con "l'apostola degli ultimi", Papa Bergoglio aveva detto che "era seduta proprio dietro di me durante i lavori. Ho ammirato la sua forza, la decisione dei suoi interventi, senza lasciarsi impressionare dall'assemblea dei vescovi. Diceva quello che voleva dire". Francesco aveva anche aggiunto, sorridendo, una battuta: "avrei avuto paura se fosse stata la mia superiora!".
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