Tira dritto la relatrice Pd del ddl sulle Unioni civili. Intanto arriva l'ufficializzazione della data del Family day per il 30 gennaio, due giorni dopo l'approdo in Aula al Senato del provvedimento.
La posizione della Cirinnà - "#unionicivili testo ddl 2081 frutto di 4 modifiche" rispetto all' "originario testo base in commissione. È tempo di decidere". LO scrive, in un tweet, la senatrice Pd Monica Cirinnà, relatrice in commissione Giustizia al Senato del ddl unioni civili. Nel tweet Cirinnà rimanda a una sua intervista di oggi a Il Manifesto al quale assicura che non ci saranno ulteriori rinvii ricordando che, chi voleva cambiare il testo, lo ha già fatto.
Il Family Day sarà a Roma il 30 gennaio - due giorni dopo l'approdo del ddl unioni civili in Aula - a partire dalle 11.30. A confermare in via ufficiale la data, emersa già nei giorni scorsi, è, con un post su Facebook, il Comitato 'Difendiamo i nostri figli', tra i promotori del Family Day anche il 20 giugno scorso. Rispetto alla precedente manifestazione "dobbiamo essere ancora più numerosi" e scendere in piazza "a difesa della famiglia e del diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà", si legge nel post.
Intanto ieri è arrivata l'offensiva Cattodem con la proposta di prevedere non l'adozione ma l'affido rafforzato per i partner del compagno - Si prevede "l'affidamento personale del minore alla parte dell'unione civile tra persone dello stesso sesso quando lo stesso è figlio, anche adottivo, dell'altra parte dell'unione civile e il genitore biologico estraneo all'unione civile sia sconosciuto, deceduto o decaduto dalla responsabilità genitoriale". E' quanto si legge nell'emendamento presentato dai 'Cattodem' al Senato sull'affido rafforzato. L'emendamento, a quanto si apprende, prima del 22 gennaio potrà essere corretto o integrato.
La polemica su Gay.it - Sarebbero 31 i senatori del Pd che voterebbero contro il ddl sulle unioni civili qualora l'articolo 5 sulla stepchild adoption passasse nonostante il loro voto contrario. A dirlo è il sito Gay.it, dell'imprenditore Alessio De Giorgi, uno dei più noti imprenditori omosessuali italiani da sempre vicino al Pd. De Giorgi pubblica tutti i nomi dei senatori 'incriminati', precisando che i più accesi sostenitori di questa linea sarebbero Nicoletta Favero, Rosa Maria Di Giorgi e Stefano Lepri, e che gli altri si sarebbero "limitati" a paventare una supposta indisponibilità del presidente della Repubblica Mattarella a firmare la legge sulle unioni civili con la stepchild adoption. Una scelta definita da più parti nel Pd. "Una sorta di lista di proscrizione - dice Andrea Marcucci - peraltro anche sbagliata, è uscita su gay.it, per additare al pubblico ludribio un gruppo di senatori che lecitamente stanno facendo la loro battaglia sul tema della step child adoption. E' un'iniziativa grave, illiberale, che punta a dividere il Pd e che di fatto indebolisce il traguardo storico dell'approvazione delle unioni civili".
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