Un concorso nella scuola per quasi 64mila insegnanti. Lo ha annunciato il premier Matteo Renzi presentando le misure sulla scuola approvate ieri dal Cdm sulla scuola.
"Andremo a bandire - ha spiegato - un concorso per 63.712 insegnanti, è un grande investimento sulla scuola". "Speriamo che a settembre possano andare in cattedra". "Un grande caloroso pensiero - ha aggiunto - a quelli che hanno detto che noi non intervenivamo sulla scuola".
Intanto, ha evidenziato, "sono entrate in servizio in modo definitivo persone che da 20 anni facevano i precari". Renzi ha ricordato che coloro che erano nelle graduatorie avevano un diritto e che per anni si è rimandato il problema.
"La supplentite - ha detto ancora il premier - finirà quando le riforme andranno a regime". "Ci vorranno - ha aggiunto - due o tre anni". Quanto all'organico del potenziamento "dipende - ha osservato - da come la singola scuola si organizza. Va fatto un grande investimento sui presidi perché utilizzino l'autonomia in pieno".
"Come la Buona scuola verrà attuata lo vedremo. Per prima volta però c'e' un investimento sulla scuola. Un investimento a cui si aggiungono fatti" concreti come i fondi Bei o gli interventi sui controsoffitti.
La riforma delle classi di concorso - ha sottolineato il ministro Giannini - è un provvedimento "circoscritto ma importante" perché consente di accedere alla selezione di insegnanti che partirà a breve. Lo ha sottolineato il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, entrando stamani a Palazzo Chigi. "I criteri - ha spiegato - sono semplici: semplificare, adeguare, innovare. Semplificare perché nel tempo si sono stratificate classi distinte che non avevano più senso. Siamo dunque passati ora da 168 a 116. Adeguare perché l'università dal '99, anno di nascita delle attuali classi, è cambiata. E innovare perché anche la scuola è cambiata con la riforma delle Superiori del 2010 che ha introdotto nuovi indirizzi come il liceo musicale-coreutico".
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