Il Pd risponde picche alla richiesta di stralcio della stepchild adoption dal ddl Cirinnà, avanzata domenica da Angelino Alfano, e Ncd replica con l'annuncio di fare molte richieste di voto segreto: salta così l'accordo tra i capigruppo di maggioranza di Palazzo Madama, per il quale gli scrutini segreti sarebbero dovuti essere pochi, al massimo una decina. Il tutto mentre la Lega ancora non ha ritirato i suoi 5.000 emendamenti (su 5.500) come si era impegnata a fare. In vista dell'inizio dei voti, mercoledì prossimo, diventa sempre più incerto l'esito della legge sulle unioni civili, anche alla luce della libertà di coscienza data da Beppe Grillo ai suoi senatori e alle riserve dei cattoDem sulle adozioni.
Come ogni lunedì mattina Matteo Renzi ha incontrato a palazzo Chigi i capigruppo Pd, Luigi Zanda e Ettore Rosato. La decisione è di portare avanti il ddl Cirinnà così come è (al netto di alcune correzioni), ivi compresa la stepchild adoption, pur nella consapevolezza che nel segreto del voto, l'articolo in questione (il 5) potrebbe essere cancellato, grazie alla saldatura del fronte cattolico, a cui si aggiungono alcuni senatori laici contrari alle adozioni per le coppie gay. Renzi, dopo una legge di stabilità "di destra" (via la Tasi, tetto per i contanti più alto, ecc), ha bisogno di portare a casa una legge "di sinistra", come le unioni civili. Accettare lo stralcio della stepchild adoption significherebbe dare una connotazione "centrista" alla legge: meglio subirla in aula, dove poi magari il fronte del "no" potrebbe anche perdere. La decisione però non è piaciuta a Ncd e all'Udc, che con il ministro Beatrice Lorenzin e Giampiero D'Alia, hanno rilanciato la proposta: stralcio della stepchild, e subito una legge di riordino complessiva delle adozioni. Al "niet" dei Dem, ha risposto Renato Schifani, capogruppo di Ap in Senato: "Allora i voti segreti diventano sempre più necessari".
A Palazzo Madama occorre l'appoggio di 20 senatori per chiedere lo scrutinio segreto, e Ap che ne ha 32, è in grado di richiederlo ogni volta che ve ne sarà occasione. Non è ancora chiaro quanti dei 35 senatori di M5s siano contro la stepchild adoption (si parla di 5 o 6), ma l'incertezza che c'era già prima, diventa maggiore. Grillo e la capogruppo Nunzia Catalfo hanno chiarito che, al netto delle adozioni, voteranno il ddl nel suo complesso. Prima dell'articolo 5 sulle adozioni, inoltre, ci saranno altri voti sui primi articoli, dove occorre differenziare meglio le unioni dal matrimonio. Il Pd ha pronti 3 emendamenti in tal senso, ma Ap ne propone altri: se passeranno, a scrutinio segreto, potrebbero suscitare la reazione dell'ala laica del Pd. Altro motivo di alea sono gli emendamenti che la Lega si è impegnata a ritirare ma che al momento sono ancora lì. Probabilmente il passo verrà fatto domani sera al termine della discussione generale. Il Carroccio però vuol mantenere sul tavolo quelli su cui si può chiedere lo scrutinio segreto. L'osservazione di Deborah Bergamini (Fi), per la quale Renzi "rischia di rimanere con il cerino in mano" non è infondata.
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