Gli immigrati, anche extracomunitari, potranno votare alle primarie del centrosinistra di Roma, purché regolari, residenti nella Capitale e "pre-registrati". L'obbligo, che non esisteva nel 2013 quando le primarie si portarono dietro numerose polemiche per la presenza di rom ai seggi, è stato introdotto quest'anno a Roma per arginare possibili irregolarità. La pre-registrazione, prevista anche per i sedicenni, consiste in una iscrizione preventiva dei votanti ed è possibile fino alle 12 di oggi. Una scelta simile è stata fatta a Napoli, dove però sono ammessi al voto solo gli immigrati comunitari. Mentre alla recente consultazione interna al centrosinistra di Milano era prevista solo una pre-registrazione facoltativa e aperta a tutti per saltare le file.
"Abbiamo introdotto una regola che non c'era nel 2013 a Roma - spiega il commissario Matteo Orfini -: l'obbligo di preregistrazione. Chi vuole partecipare al voto di domenica deve preiscriversi alle primarie entro le 12 di oggi e poi andare a votare in un seggio speciale. Questo scoraggia la partecipazione 'cammellata' o non consapevole. In passato abbiamo visto le file di rom, spero che non si verificheranno più anche perché non abbiamo avuto fino ad ora preregistrazioni di questa entità".
Dal partito nazionale, in realtà, era arrivato il consiglio di evitare il voto di immigrati e minori, per non ingenerare polemiche. Ma a Roma, Milano, Napoli si è deciso diversamente. "Era una circolare interna... - il commento di Orfini - Noi abbiamo scelto l'integrazione. Poi in ogni città la coalizione ha deciso le sue regole". Le attese sono meno di un migliaio di immigrati al voto domenica: alcune centinaia. E, ai timori di una scarsa affluenza per disaffezione, si unisce anche quello per il maltempo che potrebbe disincentivare i romani a votare.
Sono sei i candidati, due in pole: Roberto Giachetti, sceso in campo con i migliori auspici di Matteo Renzi, e Roberto Morassut, ex assessore con Walter Veltroni.
Il primo ieri è arrivato, nel suo tour di ascolto della città, a Tor Sapienza, domani terminerà il suo giro di Roma (2000 chilometri in scooter) a Corviale e andrà a votare in un gazebo allestito in piazza Donna Olimpia, proprio davanti al circolo 'ribelle' di Roma. Il secondo, Morassut, ha affermato: "Ho motivo di ritenere che l'interesse per Roma del Governo Renzi prescinderà dall'esito di queste primarie".
Primarie a parte, gli outsider che potrebbero scendere in campo da domenica in poi sono diversi, sia nel Pd sia fuori: da Ignazio Marino a Massimo Bray, fino a Riccardo Magi, segretario dei Radicali Italiani.
"Siamo abbastanza stupiti dal nulla che sta caratterizzando questa prima fase elettorale - ha detto Magi - Entro prossima settimana annunceremo in quale forma parteciperemo alla competizione". Se così fosse, il panorama rischierebbe di complicarsi in vista del voto. A tutto vantaggio degli avversari, primo tra tutti il Movimento Cinque Stelle. "Vogliamo riportare i romani a innamorarsi della buona politica - la promessa della candidata a sindaco pentastellata Virginia Raggi - e della voglia di partecipare. Per questo siamo nati. Questa è la nostra missione".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA