Sì dell'aula della Camera alla risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi in vista del prossimo Consiglio europeo. Il documento è stato approvato con 297 sì, 152 no e 11 astenuti.
In serata anche l'Aula del Senato ha approvato la risoluzione di maggioranza presentata dal capogruppo Pd Luigi Zanda e altri sulle dichiarazioni del premier Renzi in vista del Consiglio Ue del 17-18 marzo. I sì sono 143, 76 no e 11 astenuti. In tutto sono state presentate 9 risoluzioni alcune delle quali approvate in parte o riformulate.
In una "situazione di deflazione impressionante" per abbassare le tasse "in un momento in cui stai facendo una spending review che ha toccato i 25 miliardi devi dare quegli elementi di flessibilità che portano a fare un'operazione sulla pressione fiscale eventualmente anche in deficit ma senza superare il limite visto che nel 2016 siamo il paese con il deficit più basso": così Renzi nella replica alla Camera nelle comunicazioni in vista del Consiglio Ue.
"Sui sistemi istituzionali prima o poi qualcuno farà una riflessione scoprendo che quello italiano rischia di essere il più stabile con buona pace delle tante critiche", ha detto il premier alla Camera in vista del Consiglio europeo registrando la situazione di "ingovernabilità" sopravvenuta in molti Paesi europei dopo il voto, dal Portogallo alla Spagna fino alla Slovacchia. "Le istituzioni in molti Paesi non riescono più ad avere un governo in grado di rappresentarli", ha spiegato.
"E' nostra intenzione proporre ai più alti livelli, anche accademici, una discussione sulla politica economica europea: oggi finalmente c'è qualche piccolo segnale nella giusta direzione, ma ancora decisamente troppo timido in una contingenza in cui l'economia globale sembra rallentare, non più per le difficoltà dei Paesi trainanti ma di quelli emergenti".
Renzi: istituzioni Ue hanno bisogno di nuova energia e di un cambio di organizzazione
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