Jorgo Riss, direttore di Greenpeace per l'Unione europea, ha dichiarato: "Questi documenti trapelati ci consentono uno sguardo senza precedenti sull'ampiezza delle richieste americane, che vogliono che l'Ue abbassi o aggiri le sue tutele dell'ambiente e della salute pubblica nell'ambito del Ttip". Secondo l'esponente ecologista, citato dal Guardian, "la posizione europea è brutta, ma quella americana è terribile" e, secondo lui, "si sta spianando la strada a una gara al ribasso negli standard ambientali, della salute e della tutela dei consumatori".
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— Greenpeace Nederland (@GreenpeaceNL) 2 maggio 2016
Il Ttip (Transatlantic Trade and Investment Agreement) fra l'Unione europea e gli Stati Uniti, di cui oggi si è da poco concluso il 12mo round negoziale a New York, è concepito per essere un ambizioso trattato di libero scambio di merci, servizi e investimenti fra i due lati dell'Atlantico. Un trattato che, se andrà in porto, creerà la più grande area di libero scambio del pianeta, sommando due economie che insieme, rappresentando oltre 800 milioni di persone, ammontano già oggi al oltre il 46% del Pil dell'intero pianeta. Un trattato in cui il commercio sarebbe solo la parte minore e le cui conseguenze sarebbero gigantesche e inciderebbero radicalmente sulla vita di entrambi i continenti. Ma sul quale vi sono differenze radicali fra i due continenti nei rispettivi regolamenti in molte aree, dall'ambiente alle regole del mercato del lavoro, dalla proprietà intellettuale ai servizi finanziari.
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