Gli applausi, un fiume di gente, chi con le lacrime, chi con il segno della croce, chi con un tocco sul feretro, le istituzioni, Emma Bonino che resta per tutto il tempo in silenzio, Mirella Parachini e il racconto della fierezza di essere teramano, la chiave della sua città che gli era stata consegnata il 13 maggio quando era ancora a casa.
Poi la presenza dell'ex capo della sezione narcotici di Roma, il pescarese Ennio Di Francesco, che lo arrestò nel luglio del '75 per lo spinello in pubblico per poi mandargli un telegramma in carcere di stima e ammirazione. È così che Marco Pannella ha ricevuto l'ultimo addio, nella sua Teramo. In migliaia, la maggior parte concittadini ma anche tanti da altre parti d'Italia, hanno salutato il leader dei Radicali morto lo scorso 19 maggio a 86 anni.
E la chiave della città ritorna come una costante e appare a tutto campo sul feretro, bene in mostra, nella sala consiliare del Comune di Teramo dove è stata allestita la camera ardente. Il corteo funebre è arrivato nella notte. Poi l'apertura della sala alla cittadinanza. Fin dalle 7,00 del mattino e fino alla chiusura alle 14,00, è stato un flusso continuo. La stessa folla che lo ha voluto accompagnare al cimitero cittadino di Cartecchio. Un lungo applauso ha accompagnato la tumulazione, alle 16,24, di Marco Pannella. Con lui un drappo bianco, la bandiera del Tibet e un pacchetto di Toscanelli. E ora l'Abruzzo gli regalerà un luogo della memoria. Un luogo "senza tempo" perché "non si disperda la quota di immortalità che ci ha lasciato. Grazie Marco a subitissimo", dice il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, nel discorso di commiato.
IL FUNERALE LAICO A PIAZZA NAVONA - Tanta musica jazz e gli interventi di militanti di lungo corso e vecchi amici di Marco Pannella si alternano sul palco del funerale laico del leader radicale in Piazza Navona. Sul palco alcuni minuti è salita anche una delegazione dei detenuti di Rebibbia, che ha esposto uno striscione di ringraziamento a Marco Pannella, mentre ai piedi del palco sono tante le corone di fiori inviate per il funerale: tra queste, quella del ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Il palco è stato allestito al centro della piazza e lì è stato posto il feretro del leader radicale, circondato dai suoi amici di una vita: da Emma Bonino a Sergio D'Elia, da Rita Bernardini alla compagna Mirella Parachini. E sul palco è salito anche il candidato sindaco del Pd, Roberto Giachetti. Il Requiem di Mozart ha segnato l'inizio del funerale laico. Poi è toccato a Rita Bernardini iniziare la cerimonia ricordando come proprio a Piazza Navona si tennero le grandi manifestazioni delle lotte di Pannella e dei radicali. In piazza diverse bandiere sventolano, da quella del Radical Party a quella del Tibet, da quella dei Radicali Italiani a quella di Israele.
"Pannella - ha detto Emma Bonino dal palco - nel corso della sua vita è stato soprattutto irriso e deriso, quando no vilipeso, e penso che alcuni omaggi postumi puzzano di ipocrisia.
LA VEGLIA NELLA SEDE DEL PARTITO RADICALE
Un lungo applauso aveva accolto l'arrivo del feretro in via Torre Argentina, dove fino alle 13 c'è stata la veglia. Il feretro di Pannella è stato collocato quasi al centro della sala grande della sede dei Radicali. Una bandiera del Tibet e diverse rose sono appoggiate sulla bara, salutata con commossa devozione da un continuo flusso di persone. In centinaia, infatti, sono giunti in tarda serata al partito: gente comune, vecchi militanti come Laura Arconti, compagni e amici come Rita Bernardini, Sergio D'Elia, il segretario dei Radicali italiani Riccardo Magi o il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova. Ad accoglierli, già al piano terra dell'edificio, un' immagine di Pannella che lancia un bacio, con sopra la scritta 'a subito'. "Ho parlato con Marco un mese e mezzo fa e mi diceva che, per mantenere il partito ha venduto tutti gli immobili della famiglia. Non ha mai preso lira da nessuno e manco senatore a vita lo hanno fatto", si sfoga Luigi, uno dei tantissimi cittadini che, in via di Torre Argentina, ha atteso il proprio turno per salire alla sede dei Radicali.
LA CAMERA ARDENTE A MONTECITORIO
Migliaia di persone a Montecitorio hanno visitato la Camera ardente per Marco Pannella. Per poter inviare una corona di fiori i detenuti del carcere della Dozza di Bologna si sono autotassati e hanno anche indetto un simbolico sciopero della fame per ricordarlo.
La salma è stata collocata nella sala Aldo Moro di Montecitorio e salutata, senza soluzione di continuità, da una schiera di politici, militanti radicali, ex esponenti del partito. Ad accogliere gli ospiti, accanto alla bara, c'è un'Emma Bonino silente che, a chi l'abbraccia, accenna un educato sorriso. Anche Rita Bernardini, Sergio D'Elia, il segretario dei Radicali italiani Riccardo Magi e Francesco Rutelli sono nella sala Aldo Moro sin dall'apertura della camera ardente e accanto alla salma di Pannella c'è una Laura Harth che non riesce a trattenere le lacrime per la morte del leader che ha assistito fino agli ultimi istanti della sua vita. Enormi corone di fiori addobbano la sala: quelle della presidenza del Senato e della Camera, quella della Presidenza del Consiglio dei Ministri e quella della Regione Lazio. Alle spalle della salma lo stendardo della Regione Lazio e la corona di fiori della Presidenza della Repubblica, 'sorvegliata' da due corazzieri. Nella sala, tra i tanti arrivati, anche Achille Occhetto e diversi ex militanti radicali: da Elio Vito fino a Daniele Capezzone.
Le alte cariche dello Stato ma anche la comunità ebraica e quella africana e ancora l'ex pornostar arrivata in Parlamento proprio con i Radicali, Cicciolina. "Marco - ha detto - era un istrione, un immortale e certamente i nostri politici avrebbero potuto fare qualcosa di più per lui. Noi due siamo stati dei trasgressivi". La celebre pornostar ungherese è arrivata nella sala Aldo Moro con il figlio e la sua fidanzata, portando una rosa rossa. Ha dato un bacio al viso di Pannella e poi si è trattenuta, visibilmente scossa, nella sala antistante. "Secondo me ora ci sta guardando divertito e sta dicendo 'vedi che vi ho fregato", prosegue Staller ricordando quando insieme a Pannella andò in Ungheria quando gli ultimi carri armati russi lasciarono il Paese.
Sono giunti anche due monaci tibetani alla camera ardente allestita per Marco Pannella nella Sala Aldo Moro di Montecitorio. I due monaci si sono avvicinati alla salma del leader radicale ponendogli sopra delle pashmine bianche tradizionali della cultura tibetana. Uno dei due monaci ha quindi intonato una preghiera inducendo tutti gli altri presenti ad alzarsi.
In mattinata Famiglia Cristiana ha reso nota una lettera inviata da Pannella a Papa Francesco in occasione della sua visita a Lesbo. "TI VOGLIO BENE DAVVERO TUO MARCO", scriveva Pannella
PANNELLA - UNA VITA DI BATTAGLIE - LO SPECIALE
Riproduzione riservata © Copyright ANSA