"Il 2016 è l'anno della svolta. Viviamo un momento cruciale della storia". Lo afferma al Corriere della Sera, l'indipendentista Nigel Farage che spiega: "Grillo e io distruggeremo la vecchia Unione Europea. Il 19 giugno i 5 Stelle eleggono il sindaco della capitale e cambiano l'Italia. Il 23 giugno la Gran Bretagna esce dall'Unione e cambia l'Europa. Avremo un effetto domino. Dopo di noi gli altri Paesi del Nord se ne andranno uno dopo l'altro. Per prima la Danimarca; poi l'Olanda, la Svezia, l'Austria. Questo referendum è l'evento più importante dal 1957: l'Ue sta per crollare. Disintegrata in tanti pezzi".
"Sarà una formidabile sconfitta - immagina il leader del partito indipendentista - per l'establishment, le grandi banche, le multinazionali, le élite". Guardando all'Italia afferma: "Renzi è convinto di essere il Blair italiano. Dovrebbe almeno parlare l'inglese. Resta subalterno alla Merkel, non è l'uomo giusto". "Gli unici che hanno da perdere dall'uscita della Gran Bretagna - spiega quindi -, sono le famiglie dominanti, proprio come i Cameron". "Schuman e Monnet - osserva poi - dicevano che un'Europa unita avrebbe fermato le guerre. Sbagliavano: c'è stata la ex-Jugoslavia".
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