Sistema della prescrizione insoddisfacente e richieste di appello spesso finalizzate solo a fare estinguere il processo. Sono questi, per la facente funzioni di presidente della Corte d'appello Maria Giovanna Romeo, i punti chiave di una eventuale riforma del processo penale, analizzati nel corso del suo intervento durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario. "Il primo punto cruciale - ha detto Romeo - è ancora costituito dall' attuale disciplina della prescrizione, gravemente insoddisfacente. L'impegno di energie umane e materiali che sono profuse in un processo non può concludersi con un nulla di fatto dopo l'esercizio dell'azione penale, né tantomeno dopo una pronuncia di condanna in primo grado. Dopo, cioè, che il diritto di difesa dell'imputato ha avuto modo di esplicarsi pienamente".
La presidente ha poi aggiunto: "È giudizio condiviso da tutti gli operatori che l'appello costituisce l'anello debole del sistema processuale. Le Corti devono affrontare un numero stragrande di processi per i quali è necessario prevedere strumenti di definizione particolarmente rapidi e senza appesantimenti procedurali, specialmente in tutti quei casi in cui l'appello appaia manifestamente infondato e palesemente mirato a ottenere la prescrizione".
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