Le ha "battezzate" Gaia e Gioia: sono le due pecorelle di due mesi che la presidente della Camera Laura Boldrini ha "adottato a distanza" ricevendo a Montecitorio le due bestiole, "scortate" da due volontarie dell'Enpa, con tanto di pettorina blu, e dalla presidente dell'Ente protezione animali Carla Rocchi.
Accoccolate sul tappeto dell'anticamera della presidenza della Camera, guardate da commessi in divisa e guanti bianchi, le due pecorelle che non si trasferiranno nella casa di Boldrini ("non ho un giardino e il mio gatto, Gigi, potrebbe risentirsi", spiega) ma resteranno nella fattoria didattica dove sono nate e vivono. "Secondo me si candideranno in Parlamento", dice scherzando Carla Rocchi mentre presenta le pecorelle "che si sono già adeguate al Palazzo" ad una entusiasta Boldrini, felice perché "sono state salvate dalla macellazione".
Già in passato altri animali erano entrati a Montecitorio. Michela Vittoria Brambilla ha portato il primo cane in Parlamento, a Montecitorio. Si trattava del meticcio Sogno di 6 anni: con la deputata di Fi era entrato nella sala stampa di Montecitorio quale "testimonial" della battaglia per inserire in Costituzione la tutela dell'ambiente, la difesa degli animali e il rispetto dei loro diritti. Era il 18 ottobre dello scorso anno.
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