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Morto Stefano Rodotà, una vita per i diritti di tutti. Lunedì il funerale laico

Morto Stefano Rodotà, una vita per i diritti di tutti. Lunedì il funerale laico

Aveva 84 anni. Nato a Cosenza nel 1933, è stato giurista, parlamentare, leader della sinistra ma sempre indipendente

25 giugno 2017, 15:51

Redazione ANSA

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Sergio Mattarella alla camera ardente - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sergio Mattarella alla camera ardente - RIPRODUZIONE RISERVATA
Sergio Mattarella alla camera ardente - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo omaggio a Stefano Rodotà nella camera ardente aperta fino a domenica sera nella sala Aldo Moro di Montecitorio. Lunedì alle 11 nell'aula 101 della Facoltà di Giurisprudenza ci sarà il funerale laico.

A rendere omaggio al giurista domenica mattina è stato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. In mattinata erano giunti tra gli altri Roberto Speranza e Guglielmo Epifani.

Il Capo dello Stato già aveva inviato un messaggio alla famiglia in cui ricordava "le alte doti morali e l'impegno di giurista insigne, di docente universitario, di parlamentare appassionato e di prestigio e di rigoroso garante della Privacy". "La sua lunga militanza civile al servizio della collettività - secondo Mattarella - è stata sempre contrassegnata dalla affermazione della promozione dei diritti e della tutela dei più deboli".

Oltre a Speranza, Mdp era rappresentato anche da Arturo Scotto che ha definito Rodotà "un innovatore della sinistra, battendosi tutta la vita perché diritti civili e diritti sociali camminassero insieme. Un giurista che ha spiegato a tutti gli italiani che la Costituzione era l'arma nelle mani dei più deboli per difendersi dall'arbitrio dei più forti". "Ci mancherà questo maestro che ha saputo parlare a tutte le generazioni con un linguaggio semplice e appassionato", ha aggiunto Scotto.

A porgere le loro condoglianze ai familiari del giurista, erano stati sabato la presidente della Camera Laura Boldrini, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, l'ex premier Giuliano Amato, Gianni Cuperlo del Pd, Nicola Fratoianni e Loredana De Petris di Si e Laura Castelli del M5s. Ma anche decine di persone si sono recate alla Camera per l'ultimo saluto a Rodotà. Tra loro pure l'attore Fabrizio Gifuni.

Rodotà, giurista, politico, accademico e Garante della Privacy, è scomparso a 84 anni. Era nato a Cosenza il 30 maggio 1933. 


Dal 1997 al 2005 è stato il primo Presidente del Garante per la protezione dei dati personali. Nel 2013 Rodotà è stato candidato, non eletto, per l'elezione del Presidente della Repubblica: è stato votato dal Movimento 5 Stelle, Sinistra Ecologia Libertà, alcuni parlamentari del Pd.

Ha insegnato in molte università europee, negli Stati Uniti, in America Latina, Canada, Australia e India. I suoi contributi maggiori sono soprattutto nel campo del diritto costituzionale, con riferimento al rapporto tra i diritti costituzionali fondamentali e quelli relativi alle tecnologie dell'informazione.

"Ricordo Stefano Rodotà grande giurista, intellettuale di rango, straordinario parlamentare. Una vita di battaglie per la libertà", ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

Il presidente del Senato Pietro Grasso, sulla sua pagina Facebook, ha ricordato il giurista scomparso: "Ha dato moltissimo al nostro Paese. Ho avuto tante volte l'occasione di incontrarlo e confrontarmi sul tema dei diritti, a lui particolarmente caro e al quale ha dedicato decenni di impegno: ne ricordo l'intelligenza vivace e la straordinaria capacità di affrontare con linguaggio semplice temi profondamente complessi. Ci mancherà".

Il Partito Democratica ha espresso "profondo cordoglio per la scomparsa del prof. Stefano Rodotà, giurista insigne, intelligenza acuta, sempre rivolta alle frontiere del futuro, nel campo dei diritti, delle tecnologie; uomo delle istituzioni con il quale non sono mancate divisioni, ma mai la consapevolezza della sua passione civile, della sua idea di un Paese più moderno e più giusto".  

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