Il Consiglio superiore della Banca d'Italia, secondo quanto si apprende, ha dato il proprio parere favorevole e il sostegno alla conferma di Ignazio Visco a governatore. Il parere del Consiglio è necessario ma non vincolante prima della nomina con decreto da parte del presidente della Repubblica.
(di Andrea D'Ortenzio)
Ignazio Visco si appresta a ricoprire la carica di governatore della Banca d'Italia per ulteriori sei anni. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha indicato il suo nome nella lettera inviata al Consiglio Superiore della Banca d'Italia che si riunito dalle 8.30 di oggi.
Il parere del Consiglio, necessario e non vincolante, sarà poi portato dal premier nella stessa mattinata al consiglio dei ministri che dovrà emettere una deliberazione, cui seguirà il decreto di nomina del Presidente della Repubblica.
Dopo dieci giorni di alta tensione pubblica, scatenata dalla mozione Pd in Parlamento che chiedeva 'discontinuità' nella scelta del governatore, il premier ha così preferito non aprire scenari nuovi e incerti, nonostante l'aperta contrarietà del segretario del partito Matteo Renzi. E per Visco infatti il nuovo mandato potrebbe essere comunque in salita: lo stesso Renzi ha chiaramente detto che "non l'avrebbe confermato" e, sebbene abbia spiegato di rispettare "la filiera istituzionale e il nome avrà tutto il nostro rispetto istituzionale", nel merito dice "che in questi sei anni il sistema di vigilanza non ha funzionato e Bankitalia è stato un punto di debolezza".
"Neanche il presidente degli Stati Uniti resta in carica dodici anni..'" aggiunge. E c'è un monito ulteriore da parte di Renzi: "il 75% del Parlamento ha votato la mozione Pd. Il Pd ha fatto benissimo a presentarla". Dall'opposizione il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, spiega come "noi rispettiamo le regole istituzionali in merito alla nomina del governatore della Banca d'Italia, e non siamo degli sfasciacarrozze come Renzi, che va contro il suo governo con una mozione in Parlamento per attaccare una istituzione come la Banca d'Italia, la sua autonomia e la sua indipendenza". In un tweet il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, attacca: "Premiato chi ha sbagliato. I risparmiatori in pericolo corrano ai ripari". E per Pierluigi Bersani (Mdp) "si è ripristinato un percorso istituzionale corretto. Tuttavia quando un'istituzione combina un pasticcio la traccia rimane. Il futuro governatore avrà comunque a che fare con una situazione difficile ma s'è creato uno strappo".
"Se è questo il giudizio del Premier Gentiloni e dei suoi Ministri, se ne assumeranno la responsabilità davanti ai cittadini italiani insieme naturalmente ai loro partiti che dovessero poi ricandidarli nelle loro liste elettorali" scrive Enrico Zanetti, segretario di Scelta Civica e componente della commissione d'inchiesta sulle banche.
Molto comunque dipenderà dalla composizione del prossimo Parlamento. Una vasta maggioranza di forze o esponenti di governo ostili o comunque fortemente critiche alla Banca d'Italia potrebbero rappresentare un problema, hanno avvisato diversi osservatori anche internazionali. Una dialettica fra l'esecutivo e l'istituto centrale sui grandi temi di politica economica e di bilancio è anche fisiologica, ma i toni visti in queste settimane sono stati diversi.
Un primo 'assaggio' lo si sta vedendo in queste prime battute dei lavori della Commissione d'Inchiesta sulle banche. Alcuni parlamentari del Pd infatti sono tornati a sollevare la questione delle 'porte girevoli' di alcuni funzionari di Banca d'Italia come Gianandrea Falchi, assunto dalla Vicenza nel 2013. Nulla di scorretto sul piano formale e in ogni caso, "ipotetici reati sarebbero prescritti" ha precisato il procuratore di Vicenza Cappellari ma l'episodio verrò presumibilmente ricordato all'audizione di Visco. Dalla sua, oltre al sostegno del Quirinale e della Bce, il governatore ha di fronte uno scenario molto migliore rispetto al 2011. La ripresa economica è comunque finalmente in corso e le crisi bancarie sono state, seppure dolorosamente, 'cicatrizzate' grazie ai fondi pubblici. Il flusso dei crediti deteriorati è in rallentamento e le cessioni degli Stock sono avviate e le banche hanno ripreso a erogare finanziamenti. Certo il debito pubblico monstre italiano resta ancora lì, le tensioni geopolitiche non si attenuato e la Bce inizierà ad inizio 2018 a ridurre le sue misure straordinarie. Una partita questa difficile che Visco dovrà giocare nel board di Francoforte.
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