"Sbaglia chi pensa che la violenza sia una questione che riguarda esclusivamente le donne. No, riguarda tutto il Paese e sfregia la nostra comunità. Quindi, se su questo tema vogliamo fare sul serio, non può esserci solo la risposta delle vittime o delle altre donne, come in gran parte avviene ora: sono quasi sempre le donne a protestare, a ribellarsi, a promuovere mobilitazione". Lo dice la presidente della Camera Laura Boldrini all'evento 'In quanto donna' nell'Aula di Montecitorio cui partecipano oltre 1.400 donne. "La metà delle donne che vengono uccise sul pianeta - sostiene - sono uccise per femminicidio. Sono uccise, cioè, in quanto donne e per mano di chi dovrebbe amarle. In Italia ne viene uccisa una ogni due giorni e mezzo. Lo dice l'Istat. Ed è un dato spaventoso".
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"Una presenza così imponente, qui a Montecitorio - sostiene Boldrini - ha un senso che non può sfuggire a nessuno: le donne italiane hanno bisogno di attenzione e ascolto. Per raccontare la violenza subita, certo, ma anche per raccontare la loro storia di riscatto. Per mostrare la loro forza". All'iniziativa, per la quale è gremita non solo l'Aula ma diverse sale di Montecitorio, prende parte anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, che nell'Emiciclo siede ai banchi del governo. Contro la violenza sulle donne "le leggi non bastano. Il problema è culturale. È questo il punto decisivo. Agli uomini è richiesto di fare un balzo in avanti: uscire finalmente da una cultura che per secoli, per millenni, ha ridotto la donna a una proprietà". "Ecco perché - ammonisce - è fondamentale agire contro la violenza andando alle radici: impegnarsi sul piano educativo e già in tenera età, insegnando ai bambini e alle bambine la parità di genere, il rispetto per le donne e per la loro libertà".
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