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Il paragrafo mancante della lettera Ratzinger. 'Riservatezza, non censura'

Il paragrafo mancante della lettera Ratzinger. 'Riservatezza, non censura'

Segreteria Comunicazione diffonde lettera nella sua interezza

ROMA, 21 marzo 2018, 13:07

Redazione ANSA

ANSACheck

La lettera di Ratzinger - RIPRODUZIONE RISERVATA

La lettera di Ratzinger - RIPRODUZIONE RISERVATA
La lettera di Ratzinger - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo le polemiche sul presunto ritocco della foto, che ne impediva di leggere alcune righe, ora della lettera del Papa emerito Benedetto XVI sulla teologia del suo successore spunta addirittura un intero paragrafo finora non divulgato, neanche verbalmente durante la presentazione alla stampa.

Un 'occultamento', riguardante giudizi di papa Ratzinger su un teologo tedesco a lui avverso e inserito tra gli autori della collana "La teologia di Papa Francesco" edita dalla Lev, che oggi è stato svelato da alcuni blog: al che, nel pomeriggio la Segreteria per la Comunicazione ha deciso di divulgare la lettera nella sua interezza. La Spc ricorda che in occasione della presentazione della collana avvenuta il 12 marzo scorso, "è stata resa nota una lettera del Papa Emerito Benedetto XVI", e che "sono seguite molte polemiche circa una presunta manipolazione censoria della fotografia distribuita come corredo fotografico".
"Della lettera, riservata, è stato letto quanto ritenuto opportuno e relativo alla sola iniziativa, e in particolare quanto il Papa Emerito afferma circa la formazione filosofica e teologica dell'attuale Pontefice e l'interiore unione tra i due pontificati, tralasciando alcune annotazioni relative a contributori della collana", si afferma quindi, aggiungendo che "la scelta è stata motivata dalla riservatezza e non da alcun intento di censura. Per dissipare ogni dubbio si è deciso quindi di rendere nota la lettera nella sua interezza". In allegato alla nota è stata diffusa la lettera integrale inviata da Benedetto XVI al prefetto per la Comunicazione, mons. Dario Edoardo Viganò, il 7 febbraio scorso.

"Reverendissimo Monsignore, molte grazie per la Sua cortese lettera del 12 gennaio e per l'allegato dono degli undici piccoli volumi curati da Roberto Repole. Plaudo a questa iniziativa che vuole opporsi e reagire allo stolto pregiudizio per cui Papa Francesco sarebbe solo un uomo pratico privo di particolare formazione teologica o filosofica, mentre io sarei stato unicamente un teorico della teologia che poco avrebbe capito della vita concreta di un cristiano oggi. I piccoli volumi mostrano a ragione che Papa Francesco è un uomo di profonda formazione filosofica e teologica e aiutano perciò a vedere la continuità interiore tra i due pontificati, pur con tutte le differenze di stile e di temperamento".

"Tuttavia non mi sento di scrivere su di essi 'una breve e densa pagina teologica'. In tutta la mia vita è sempre stato chiaro che avrei scritto e mi sarei espresso soltanto su libri che avevo anche veramente letto. Purtroppo anche solo per ragioni fisiche non sono in grado di leggere gli undici volumetti nel prossimo futuro, tanto più che mi attendono altri impegni che ho già assunti". Il testo prosegue quindi con l'ulteriore paragrafo finora non noto: non solo non distribuito stampato, ma neanche letto da Viganò nella presentazione: "Solo a margine vorrei annotare la mia sorpresa per il fatto che tra gli autori figuri anche il professor Hunermann, che durante il mio pontificato si è messo in luce per avere capeggiato iniziative anti-papali. Egli partecipò in misura rilevante al rilascio della 'Kolner Erklarung', che, in relazione all'enciclica 'Veritatis splendor', attaccò in modo virulento l'autorità magisteriale del Papa specialmente su questioni di teologia morale. Anche la 'Europaische Theologengesellschaft', che egli fondò, inizialmente da lui fu pensata come un'organizzazione in opposizione al magistero papale. In seguito, il sentire ecclesiale di molti teologi ha impedito quest'orientamento, rendendo quell'organizzazione un normale strumento d'incontro fra teologi. Sono certo che avrà comprensione per il mio diniego e La saluto cordialmente. Suo Benedetto XVI".

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