Il procuratore generale della Cassazione, Riccardo Fuzio, ha avviato accertamenti preliminari sul sostituto procuratore generale di Genova, Enrico Zucca. In particolare, il pg acquisirà tutti gli elementi conoscitivi sulle dichiarazioni rese ieri dal magistrato sui casi giudiziari del G8 di Genova e sulla morte di Regeni, riportate dalla stampa.
"La rimozione del funzionario condannato è un obbligo convenzionale, non una scelta politica, e queste cose le ho dette e scritte anche in passato. Il Governo deve spiegare perché ha tenuto ai vertici operativi dei condannati. Fa parte dell'esecuzione di una sentenza", è il commento di Zucca.
"I nostri torturatori sono ai vertici della polizia, come possiamo chiedere all'Egitto di consegnarci i loro torturatori?", aveva detto ieri Zucca, tra i giudici del processo Diaz e con riferimento a ciò che accadde al G8, intervenendo oggi ad un dibattito sulla vicenda di Giulio Regeni. "L'11 settembre 2001 e il G8 - ha affermato - hanno segnato una rottura nella tutela dei diritti internazionali. Lo sforzo che chiediamo a un paese dittatoriale è uno sforzo che abbiamo dimostrato di non saper far per vicende meno drammatiche".
"Arditi parallelismi e infamanti accuse che qualificano soltanto chi li proferisce", ha commentato il capo della Polizia Franco Gabrielli. "In nome di chi ha dato il sangue, di chi ha dato la vita - ha aggiunto ad un'iniziativa ad Agrigento in ricordo di Beppe Montana, il capo della Catturandi di Palermo ucciso dalla mafia nel 1985 - chiediamo rispetto".
Il Ministero della Giustizia acquisirà atti su parole Zucca - Il ministero della Giustizia, a quando si apprende, acquisirà gli atti relativi alle dichiarazioni del sostituto procuratore Zucca al dibattito sulla morte di Giulio Regeni. Via Arenula, sempre secondo quanto si apprende, acquisirà sia gli atti cartacei che, se disponibili, video.
Quella del pm di Genova Zucca "è stata una dichiarazione impegnativa con qualche parola inappropriata", ha detto il vice presidente del Csm Giovanni Legnini, che in apertura del plenum ha anche espresso "stima e fiducia ai vertici delle forze di polizia".
"Siamo decisi ad andare avanti anche a piccoli passi", aveva detto il padre Claudio nell'incontro 'La tutela degli italiani all'estero. Una storia tragicamente emblematica: Giulio Regeni'. "Combattiamo per Giulio ma anche per tutti quelli che possono trovarsi in situazioni simili a quelle che lui ha vissuto", ha sottolineato. L'avvocato difensore della famiglia Alessandra Ballerini ha ricostruito i depistaggi e la vicenda: "il corpo di Giulio parla da solo e si difende da solo. Siamo arrivati a nove nomi delle forze di polizia implicati". Il sostituto procuratore della Corte di Appello, Enrico Zucca, tra i giudici del processo Diaz, ha detto che "l'11 settembre 2001 e il G8 hanno segnato una rottura nella tutela dei diritti internazionali. Lo sforzo che chiediamo a un paese dittatoriale è uno sforzo che abbiamo dimostrato di non saper far per vicende meno drammatiche. I nostri torturatori sono ai vertici della polizia, come possiamo chiedere all'Egitto di consegnarci i loro torturatori?". Al dibattito sono intervenuti anche il giudice Domenico Pellegrini che ha ricordato che "ci vuole un organismo internazionale come l'Onu che garantisca la mutua collaborazione e la tutela dei diritti dei singoli" e il presidente dell'Ordine degli avvocati di Genova, Alessandro Vaccaro, che ha anche espresso la sua solidarietà alle decine di avvocati arrestati in Turchia.
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