"Chiudere sa subito tutte le cartelle esattoriali di Equitalia per cifre inferiori ai 100 mila euro, per liberare milioni di italiani incolpevoli ostaggi e farli tornare a lavorare, sorridere e pagare le tasse". Lo dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini. "Ora tocca al governo - aggiunge - semplificare il sistema fiscale e ridurre le tasse".
Il ministro dell'Interno ha partecipato alle celebrazioni del 224° anniversario della Fondazione della Guardia di Finanza e ha ringraziato il Corpo per i risultati raggiunti. "Dodicimila evasori totali sconosciuti al fisco e grandi evasori che hanno rubato una media di 2 milioni di euro a testa - ha detto - onore alla Guardia di Finanza che li ha scovati, ora tocca al governo ridurre le tasse e semplificare il sistema fiscale".
Sotto 100mila euro 94% cartelle e 86% liti - La possibilità di 'chiudere da subito', come dice Matteo Salvini, le cartelle sotto i 100.000 euro interessa il 94% dei crediti fiscali, in pratica delle iscrizioni a ruolo delle cartelle esattoriali in lavorazione alla fine del 2016, e l'86,4% dei ricorsi incardinati nei vari gradi della giustizia tributaria alla fine del 2017. Sono questi gli ultimi dati disponibili dalla ex Equitalia e dalla Giustizia Tributaria sull'ipotesi, avanzata oggi dal leader della Lega e vicepresidente del Consiglio sulla definizione dei contrasti tra fisco e contribuente fino a 100.000 euro. Il progetto è definito 'pace fiscale' dal Contratto di governo che punta al 'preventivo e definitivo smaltimento della mole di debiti iscritti a ruolo, datati e difficilmente riscuotibili per insolvenza dei contribuenti'. Il governo, alla ricerca di risorse per finanziare le misure del proprio programma, starebbe accelerando su questo capitolo che era previsto nei progetti della campagna elettorale dalla Lega che l'aveva indicato come il primo provvedimento da varare. L'operazione, che punta a liberare di molte pratiche la giustizia tributaria, rischia tuttavia di sovrapporsi con la 'rottamazione delle cartelle' che si è appena conclusa ma per la quale non è ancora stata versata al prima rata di luglio. La misura - è scritto espressamente nel Contratto di governo - non avrebbe una 'finalità condonistica', ma dovrebbe diventare 'un efficace aiuto ai cittadini in difficoltà'. Secondo le stime della Lega, ci sarebbero circa mille miliardi di cartelle esattoriali non riscosse, di queste il 50% sono ormai ritenute inesigibili, ma l'altra metà possono invece tradursi in entrate per lo Stato.
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