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Foa a rischio in Vigilanza Rai, Pd e Fi all'attacco

Foa a rischio in Vigilanza Rai, Pd e Fi all'attacco

Gelmini: 'Al momento il nostro voto è no'. Di Maio difende il presidente designato:onesto e indipendente. E il presidente designato annuncia: 'Riporterò la Rai al vecchio splendore'

MILANO, 29 luglio 2018, 12:28

Redazione ANSA

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Rai: Foa, intendo riportarla al vecchio splendore - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rai: Foa, intendo riportarla al vecchio splendore - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rai: Foa, intendo riportarla al vecchio splendore - RIPRODUZIONE RISERVATA

Opposizioni scatenate contro la nomina di Marcello Foa indicato alla presidenza della Rai. Il Pd auspica che 'FI, che ha ottenuto la Presidenza della Commissione di Vigilanza della Rai come forza di opposizione non decida di votare con la maggioranza un candidato impresentabile'. Gli fa eco il capogruppo alla Camera di Leu e membro della commissione di vigilanza Federico Fornaro: 'un voto favorevole rappresenterebbe un clamoroso regalo alla destra sovranista e populista'. 

"La maggioranza, prima di proporre un suo nome per la presidenza della Rai, avrebbe dovuto avviare un'istruttoria tra i gruppi parlamentari presenti in Commissione di Vigilanza Rai e solo dopo esprimere un candidato di sintesi, in grado di avere il voto dei 2/3 dei componenti, necessari per concludere l'iter. Proponendo Foa al buio, il governo ha utilizzato un metodo sbagliato. Forza Italia farà un'attenta riflessione, ma al momento il nostro voto è 'no'". Lo afferma in una nota Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. "Nelle prossime ore - spiega Gelmini - cercheremo ancora il dialogo con tutte le altre forze politiche per individuare una figura terza, di garanzia, e che possa ricevere il via libera dalla stragrande maggioranza dei gruppi parlamentari. Il ruolo di presidente della Rai è troppo delicato per essere imposto a colpi di maggioranza. È il momento della buona politica, non servono inutili prove muscolari" conclude.

All'alzata di scudi del Pd e di FI contro Foa risponde indirettamente Di Maio: "Foa è un giornalista con la schiena dritta che ha sempre fatto il suo mestiere con grande onestà intellettuale e dimostrando totale indipendenza. Eppure oggi Pd e Forza Italia lo accusano di sovranismo. Ma di che parliamo? 'Sovranità' è una parola presente nell'articolo 1 della Costituzione. È una bella parola che sta tornando di moda anche grazie a persone come Foa". Lo scrive il vicepremier Luigi Di Maio, in un post su Facebook, parlando del nuovo presidente indicato della Rai. "Quelli del Pd - prosegue Di Maio - poi sono gli stessi che avevano messo a capo della Rai una del Bilderberg: Monica Maggioni, che è attualmente presidente della Trilateral italiana. E ora vogliono opporsi a un giornalista totalmente libero che è pronto a fare gli interessi esclusivi della Rai e degli italiani? Sarebbe clamoroso". 

Intanto oggi Marcello Foa ha annunciato l'intenzione di voltare pagina "con l'intento di rinnovare la Rai e di riportarla al suo vecchio splendore, non solo giornalistico ma di contenuti in generale". Così Marcello Foa, indicato come nuovo presidente della Rai, in un'intervista che il Corriere del Ticino - del cui gruppo è l'attuale ad - ha pubblicato oggi.

"Ho sempre ammesso di essere soprattutto un giornalista, di avere questa meravigliosa professione nel sangue, e d'ora in poi questa mia passione verrà esercitata ancora di più, ma per permettere ai colleghi della Rai di lavorare nel migliore dei modi" ha continuato Foa.

"Tutto è avvenuto molto all' improvviso" racconta . "Giovedì sera - spiega - sono stato contattato da Roma e mi è stata chiesta la disponibilità a ricoprire un incarico molto prestigioso in Rai, molto verisimilmente quello di presidente". "Non era ancora una proposta ufficiale - prosegue l'attuale ad del gruppo Corriere del Ticino, incarico che ora lascerà - ma un sondaggio di disponibilità oltre a un attestato di stima nei miei confronti. Pensavo che la cosa avrebbe necessitato di tempo, come è prassi in questi casi, con colloqui e negoziati, invece venerdì mattina, per il mio stupore, mi è giunta una telefonata nella quale mi si comunicava che c'era consenso unanime sul mio nome e che sarei quindi stato proposto al Consiglio dei Ministri. Ho dovuto decidere sui due piedi. Sono onorato per come si è sviluppata la vicenda, ma anche colpito e un po' frastornato".

 

 

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