La vicenda della nave Diciotti in serata trova la sua soluzione: tutti gli immigrati verranno sbarcati nelle prossime ore, 20 andranno in Albania, un gruppo in Irlanda e degli altri si occuperà la Chiesa. Da Catania i migranti saranno trasferiti a Messina e poi distribuiti in vari centri. Una risoluzione che arriva quasi in contemporanea con la notizia che il ministro dell'Interno Matteo Salvini è indagato per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d'ufficio proprio per la questione della nave Diciotti. Il vice-premier si dice non turbato dalla vicenda giudiziaria, ma orgoglioso degli accordi con l'Albania ed il Vaticano su cui ha lavorato in prima persona. Ed in serata è proprio la Cei a confermare che garantirà l'accoglienza ad un centinaio di migranti "per porre fine alle sofferenze di queste persone in mare da giorni".
Ed oggi è anche il giorno in cui si inasprisce lo scontro tra politica e magistratura. La svolta arriva nel primo pomeriggio, quando l'ufficio di Sanità marittima di Catania ordina lo sbarco immediato di 17 profughi - undici donne e sei uomini alcuni dei quali affetti da polmonite e tubercolosi - bisognosi di assistenza medica. In serata però a scendere dalla Diciotti, la nave della Guardia Costiera che li ha soccorsi e che è ormai da giorni la loro casa, sono in 13: quattro giovani donne hanno preferito restare a bordo per non separarsi dai mariti. Ai mediatori culturali e ai medici che le hanno visitate le 11 profughe hanno raccontato le violenze e gli abusi subiti nei campi profughi della Libia: storie drammatiche denunciate nei giorni scorsi anche da diversi politici saliti a bordo dell'imbarcazione. Sulla Diciotti restano in 137, ma anche per loro arriva la svolta. Con un tweet il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, in serata, annuncia la decisione del governo albanese di accogliere 20 persone. "Un segnale di grande solidarietà e amicizia molto apprezzato dall'Italia", scrive la Farnesina. Una notizia in parte anticipata da Salvini che nel pomeriggio aveva annunciato di essere al lavoro con alcuni paesi, "con realtà più vicine a noi", per risolvere una vicenda diventata, oltre che un'emergenza umanitaria, un caso politico e stasera anche giudiziario. Poi la svolta finale, con l'annuncio dell'accordo con la Chiesa Italiana e con l'Irlanda.
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