Deputato per due legislature, responsabile Giustizia del Pd e poi ancora Commissario del partito a Genova. È il più politico dei laici del Csm il nuovo vice presidente David Ermini, avvocato cassazionista. E la carriera che si lascia alle spalle, segnata anche dalla vicinanza a Matteo Renzi, ne è la testimonianza più plastica.
Con l'ex segretario dem Ermini ha in comune anche l'origine toscana: è nato 59 anni fa a Figline Valdarno, vicino a Firenze ed è proprio lì che ha mosso i primi passi in politica. È stato consigliere comunale dal 1980 al 1985 e poi una seconda volta dal 2001 al 2006. E con l'ex premier ha condiviso più di un tratto di strada. Ermini è stato capogruppo della Margherita dal 2004 al 2009 quando alla presidenza della Provincia di Firenze c'era Renzi, è poi dal 2009 al 2013 presidente del consiglio provinciale del capoluogo toscano.
Nel 2013 il salto in Parlamento: approda alla Camera dei deputati, eletto nelle liste del Pd. L'anno dopo arriva la nomina a responsabile Giustizia del partito, nella seconda segreteria Renzi. Sull'inchiesta Consip, che coinvolge anche Luca Lotti e il padre di Renzi, assume posizioni nette. Come gli interrogativi che pone di fronte all'ipotesi che il capitano del Noe Scafarto, che ha indagato per la procura di Napoli, possa aver compiuto dei 'falsi': "Prima si prende di mira Renzi poi si lavora su indagini? Ci sono mandanti?". In Parlamento è tornato con le elezioni di marzo ma stavolta si è trattato di un'esperienza brevissima terminata a luglio quando è stato scelto tra i laici del Csm. "Cattolico per formazione ma soprattutto per fede", come lui stesso si definisce su un vecchio profilo Facebook, Ermini è sposato e ha due figli.
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