E' terminato dopo un'ora e mezza a Palazzo Chigi il vertice sul Def e la manovra, convocato dal premier Giuseppe Conte. Alla riunione hanno partecipato i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il ministro dell'Economia Giovanni Tria e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti.
Mercoledì alle 10 è convocata una nuova audizione del ministro dell'Economia Giovanni Tria, dopo la decisione dell'Ufficio parlamentare di bilancio di non validare le stime del governo contenute nella nota di aggiornamento al Def. Lo si apprende al termine della seduta delle commissioni riunite di Camera e Senato. L'orario dell'audizione del ministro, secondo alcune fonti, sarebbe indicativo e potrebbe dover variare.
"Stiamo limando, aggiungendo, migliorando. Legge Fornero, pace fiscale, riduzione delle tasse". Lo dice il vicepremier Matteo Salvini ai cronisti all'uscita da Palazzo Chigi al termine del vertice sulla manovra. "Le riunioni - aggiunge - le facciamo a prescindere da quello che dicono a Bruxelles perche' da persone serie stiamo limando al centesimo. Noi andiamo avanti: chi si ferma è perduto". "Per quanto riguarda il mio ministero conto di risparmiare almeno mezzo miliardo di euro di spesa corrente alla voce accoglienza e immigrazione. E di questo mezzo miliardo circa 380 milioni andranno in assunzione di forze dell'ordine" ha detto Salvini. "Per fare questi conti devi essere preciso e i conti noi li stiamo facendo in maniera precisa", aggiunge. Sembra dunque che il governo stia lavorando a degli aggiustamenti. Lo conferma anche il sottosegretario Giorgetti:"Aspettiamo, tanto presentiamo tutto lunedì. Stiamo lavorando, fateci lavorare". Così risponde il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, al termine del vertice sulla manovra a Palazzo Chigi. "Il 2,4% è deciso e quello resta", aggiunge incalzato dalle telecamere di Repubblica tv, sulle cifre del Def. "Lunedì tireremo le somme", ribadisce rinviando al Cdm che dovrebbe varare la manovra.
Di Maio-Salvini, manovra non cambia, andiamo avanti . Così i due vicepremier davanti a P.Chigi: 'Il tetto 2,4% resta'. 'A vertice iniziato sulla manovra va in scena un vero e proprio blitz, davanti Palazzo Chigi, di Luigi Di Maio e Matteo Salvini, i due vicepremier e leader dei partiti di maggioranza. E' un blitz non programmato, tanto che i cronisti che seguivano il vertice sulla manovra nella sede del governo sono avvertiti solo pochi istanti prima. Di Maio esce in maniche di camicia, Salvini in giacca senza cravatta e i due, ad una manciata di minuti dalla bocciatura dell'Ubp della Nadef, assicurano davanti alle telecamere che sulla nota di aggiornamento "tiriamo tranquillamente e orgogliosamente avanti"."Noi andiamo avanti e secondo me cresceremo anche di più del 2%, non dell'1,5%" precisa Salvini "Non abbiamo nessuna intenzione di fare alcun regalo a chi vuole l'Italia in ginocchio. Tiriamo tranquillamente e orgogliosamente dritti". I due vicepremier poi arrivano fino al limite della piazza antistante Palazzo Chigi dove, dietro le transenne che la separano da via del Corso, vengono acclamati da una scolaresca. Subito dopo Di Maio e Salvini rientrano a Palazzo Chigi.
E la linea del governo è confermata dal premier Conte che rilancia: "I numeri della manovra di bilancio non sono assolutamente in discussione, anzi la manovra stessa si rafforza con il piano di investimenti per il Paese di cui domani discuteremo insieme alle principali aziende di Stato nel corso della cabina di regia qui a Palazzo Chigi".
La bocciatura del Def da parte dell'ufficio parlamentare di bilancio? "Ascoltiamo tutti ma gli italiani ci chiedono di tirare dritto". Così risponde Matteo Salvini in una dichiarazione a piazza Colonna. "Cambiare" l'impostazione della manovra "sarebbe tradire i cittadini", afferma il leader M5s Luigi Di Maio.
Lo spread a 400? "Non accadrà". Lo afferma il vicepremier Matteo Salvini dichiarando, assieme all'altro vicepremier Di Maio, davanti Palazzo Chigi. L'ufficio parlamentare di bilancio ha bocciato il Def? "Non contesto quelli che sono stati in silenzio per anni. E' curioso che Bankitalia, Commissione, Corte dei Conti indichino la strada del ritorno al passato: le ricette del passato hanno portato al disastro. Quindi mi domando dove tutti questi economisti erano mentre l'Italia si impoveriva e si precarizzava", sottolinea il leader della Lega. "Noi andiamo avanti e secondo me cresceremo anche di più del 2%, non dell'1,5%", dice Salvini.
Il decreto fiscale collegato alla legge di bilancio, a quanto si apprende da fonti di governo, non sarà sul tavolo del Cdm previsto per mercoledì pomeriggio.
A dieci anni dalla crisi, l'Italia è in una situazione di ritardo inaccettabile nella crescita di economia e occupazione. È quanto rileva il ministro dell'Economia Tria in un'audizione sul Def. Che punta alla crescita e al calo del debito, spiega Tria, che si dice d'accordo col presidente della Camera sulla necessità di abbassare i toni nel confronto con Bruxelles riguardo i conti.
L'audizione di Tria sulla nota di aggiornamento al Def - VIDEO
L'andamento di Borsa e Spread
Parlando di una manovra 'coraggiosa ma non impavida o irresponsabile', il ministro precisa che le stime di crescita della nota al Def sono prudenziali ed 'ampiamente oltrepassabili'. Poi annuncia che ci sono spazi per la riduzione defgli aumenti dell'Iva per 5,5 miliardi nel 2020 e per 4 miliardi nel 2021.
E' stata un'audizione fiume quella del ministro dell'Economia, Giovanni Tria, davanti alle Commissioni Bilancio della Camera sulla Nota di aggiornamento al Def. Iniziata alle 10 di questa mattina, l'audizione si è conclusa da pochi minuti, rubando spazio alle successive (a partire da quella della Banca d'Italia) per la lunga serie di domande a cui il ministro è stato sottoposto. I temi più caldi sono stati quelli delle previsioni di crescita, delle pensioni ma sopratutto dello spread e dell'eventuale crisi finanziaria a cui l'Italia rischierebbe di andare incontro con un'ulteriore aumento del differenziale. Nel caso lo spread arrivasse a 400 o a 500, ha affermato il ministro, "il governo farà quello che deve fare, come ha fatto Draghi". Una risposta definita dalle opposizioni "apodittica". "E' una risposta apodittica - ha replicato Tria - perché è l'unica che si può dare".
"Finora non c'è stata una esplosione dello spread come alcuni paventavano": certo "ai livelli attuali non è accettabile. Pensiamo che spiegando la manovra possa scendere a livello normale". "Gran parte dell'incertezza viene dal piano B" che, ha sottolineato il ministro Tria "è già stato chiarito dal governo fino in fondo collegialmente".
Il Fondo monetario internazionale taglia le stime sull'Italia
"Sarà cruciale nei prossimi giorni confrontarsi con le istituzioni Ue, i mercati e le agenzie di rating - ha detto Luigi Di Maio sul rischio spread -. E' auspicabile che il ministro dell'Economia e il presidente del Consiglio incontrino sia i rappresentanti delle agenzie di rating ma soprattutto la Commissione Ue per chiarire tutte quelle che sono le nostre linee di intervento che consentiranno all'Italia di crescere".
"A breve avremo tutti i dettagli sulla manovra e avremo una riunione di coordinamento sulla legge di bilancio", ha spiegato Di Maio sottolineando che "quando si conosceranno tutti i dettagli delle misure adottate" si allenterà anche la tensione sullo spread". "La nostra - ha aggiunto - non è una manovra contro l'Europa né contro gli altri governi, spiegheremo a tutte le cancellerie e soprattutto alla Commissione che le nostre misure non sono assistenziali ma volte allo sviluppo economico del Paese".
"Rispetto all'Fmi la penso come il premier Conte e credo che il tasso di crescita dell'Italia sarà più alto delle stime" del Fondo Monetario. "Ai commissari dico - ha aggiunto Di Maio - non parliamoci a mezzo stampa ma riuniamoci intorno ad un tavolo" per discutere veramente della manovra che stiamo presentando.
"Anche oggi c'e' stato un dialogo sicuramente molto proficuo - ha detto a Bruxelles il presidente della Camera Roberto Fico al termine dell'incontro con il presidente della Commissione Jean Claude Juncker -. Ho trovato una persona disponibile all'ascolto, senza dubbio disponibile come presidente della Commissione Europea ad analizzare la manovra italiana con un dialogo serrato e vero, anche rispetto alle stime. Ci sarà un percorso di dialogo tranquillo ma serrato su tutti i punti".
"Il concetto di sfida è sbagliato - ha detto ancora Fico -: nessuno sfida lo spread o i mercati. Lo stato italiano ha il diritto di fare legittimamente una manovra senza sfidare nessuno, per parlare all'Europa senza sfidare ma per cambiare".
“Preoccupati mai! Responsabili sì, ma indietro non si torna”. Così il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini.
"Non staremo fermi, abbiamo più di un'idea": questa la risposta di Salvini, a margine del G6 di Lione, a chi gli chiede cosa farà il governo se lo spread continuerà a salire. "La forza dell'Italia, che nessun altro degli amici seduti al tavolo oggi ha, né i francesi, né gli spagnoli - ha detto Salvini - è un risparmio privato che non ha eguali al mondo. Per il momento è silenzioso e viene investito in titoli stranieri. Io sono convinto che gli italiani siano pronti a darci una mano".
"Sulla riforma della Fornero niente e nessuno ci potrà fermare. Andiamo avanti tranquilli, l'economia crescerà anche grazie alla modifica della legge Fornero, un'opera di giustizia sociale che creerà tanti nuovi posti di lavoro", ha detto ilministro Salvini.
"E' molto importante che il clima sia effettivamente sereno nelle discussioni tra uno stato membro e le istituzioni europee, lo prevedono le regole e il principio di leale cooperazione scritto nel trattato". Lo ha detto il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi in conferenza stampa con la collega norvegese Ine Eriksen Soreide, rispondendo ad una domanda sul confronto tra Roma e Bruxelles sulla manovra. Moavero si e' detto "assolutamente fiducioso sulla costruttività dell'interlocuzione con l'Ue. Rispetto al risultato lo vedremo, nel corso di queste discussioni".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA