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Grillo: 'Togliere poteri al Colle'. M5s frena. Il Pd: 'Presidente non si tocca'

Grillo: 'Togliere poteri al Colle'. M5s frena. Il Pd: 'Presidente non si tocca'

Il leader del Movimento sul palco con una 'manina' . 'Con Salvini siamo diversi ma lui è leale'. Conte sul palco: 'Cambieremo questo Paese dalle fondamenta'. 'Mi sono ridotto lo stipendio e la scorta'

ROMA, 22 ottobre 2018, 13:31

Redazione ANSA

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Grillo show a Italia 5 stelle - RIPRODUZIONE RISERVATA

Grillo show a Italia 5 stelle - RIPRODUZIONE RISERVATA
Grillo show a Italia 5 stelle - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo giorno di Italia a 5 stelle al Circo Massimo. A chiudere la kermesse gli interventi di Casaleggio, del premier Conte e di Beppe Grillo. 

IL VIDEO DEGLI INTERVENTI DA ITALIA A 5 STELLE

 

Beppe Grillo show al Circo Massimo tiene in una mano il microfono, nell'altra una "manina" di un manichino. E il fondatore del Movimento non delude le attese. "Dovremmo togliere i poteri al capo dello Stato, dovremmo riformarlo. Il vilipendio... un capo dello Stato che presiede il Csm, capo delle forze armate. Non e' più in sintonia col nostro modo di pensare". Lo afferma Beppe Grillo dal palco di Italia 5 Stelle parlando della vicenda in cui è stato accusato di vilipendio. E Grillo a suo modo rende omaggio a Salvini che è "uno che dice una cosa e la mantiene. L'etica della politica è la lealtà, e oggi è un miracolo della politica. Poi siamo strutturalmente come Dna diversi". Le agenzie di rating? "Non ho più paura di nessuno e tantomeno di questi malati"ha detto Grillo in un lungo discorso al circo Massimo dove ha attaccato le agenzie internazionali di rating. "Con il debito ci sono due significati il debito e la colpa. Io non mi sento in colpa, il debito non deve creare una colpa, perché se dovesse creare una colpa la Germania nel 1953 doveva pagare e invece non ha pagato" precisa il fondatore del Movimento. Grillo chiude il suo show, lungo come non si vedeva da tempo, con il suo solito brano blues. E saluta la platea facendo ancora riferimento alla galera - in cui dovrebbero andare i rivoluzionari, aveva scherzato poco prima - al caso di vilipendio in cui è coinvolto: "una promessa ve la faccio, se mi arrestano sarò più forte di prima".

LE REAZIONI ALL'ATTACCO AL QUIRINALE - La presa di distanza arriva dallo stesso M5s. In merito alle parole di Beppe Grillo sul Capo dello Stato, dal Movimento precisano che né le forze di maggioranza né il governo intendono riformare i poteri del Presidente della Repubblica. Tale proposito non è infatti presente nel contratto di governo. Si fa inoltre notare che Grillo non riveste ruoli istituzionali. Dal Movimento ribadiscono piena fiducia nel ruolo di Garante della Costituzione del Presidente Mattarella.  Fonti di palazzo Chigi non rilasciano commenti sulle parole di Beppe Grillo sul Quirinale ma dal governo ricordano che nel contratto dell'esecutivo non c'è alcuna riforma dei poteri del capo dello Stato. 'Il comico miliardario prenda in giro chi vuole, non c'è alcun problema a farsi due risate al circo di domenica, ma lasci stare la Costituzione e il ruolo di garanzia del Quirinale. Il Capo dello Stato non si tocca caro Grillo". Così il segretario del Pd Maurizio Martina. "L'attacco ai poteri del Capo dello Stato è un grande classico di chi non ha niente da dire -dice Mara Carfagna vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia -. Pensare di poter intimidire Sergio Mattarella è l'ennesimo errore politico del Movimento 5 Stelle, che ha un atteggiamento sempre più anti-italiano. Capiamo l'esigenza di Beppe Grillo di dover parlare d'altro dal momento che dal condono alla Tap, il governo di cui è azionista di maggioranza non è riuscito a mantenere la parola data su un solo tema".

Scende in campo con un tweet anche l'ex presidente del Senato Grasso che precisa" Grillo sposta l'attenzione dal condono'.  "Attaccano il Capo dello Stato perché non rispettano la Costituzione e non concepiscono altri poteri all'infuori della Casaleggio Associati. #IoStoConMattarella #Grillo". Lo scrive su twitter l'ex Presidente della Camera, Laura Boldrini, oggi parlamentare LeU.

L'INTERVENTO DI CONTE - "Ci aspetta un cammino ancora lungo, gli oppositori se ne facciano una ragione". Lo afferma il premier Giuseppe Conte dal palco di Italia 5 Stelle. "L'Italia ora si fa rispettare nei consessi internazionali, con forza, dignità, determinazione e giusto orgoglio". "Molti provavano a dissuadermi dall'incominciare questa esperienza, invece ho accettato con convinzione. Io il Movimento lo conoscevo, già 5 anni prima mi era stata chiesta la disponibilità per l'organo di autogoverno della magistratura, e io all'epoca dissi 'non vi conosco', ma mi fu risposto di fare solo il mio dovere e non ho mai ricevuto una sola indicazione in 5 anni"precisa Conte che  sottolinea:"Mi sono decurtato del 20% lo stipendio. Mi sono ridotto lo scorta". "Stiamo lavorando intensamente dal primo giorno ma per realizzare tutto il nostro programma il nostro arco di impegno deve essere lungo: fino al 2023". Così il premier Giuseppe Conte a Italia 5 Stelle dove annuncia "voglio essere il garante del contratto di governo e questo Paese lo cambieremo con voi". Per Conte "il programma da realizzare è lungo, abbiamo tante cose da fare, dobbiamo rinnovare il Paese dalle fondamenta". "Il reddito di cittadinanza ci sarà, noi le promesse le manteniamo. Il governo non può disinteressarsi del problema della povertà". 

 

DI MAIO SULLA MANOVRA - "Ci dicono tutti che lo spread si sta impennando per il timore diffuso che questo governo voglia uscire dall'euro e dall'Europa. Ribadisco qui ma ci saranno ulteriori forme solenni per ribadirlo che non c'è un piano B, c'è solo un piano, il piano A, che è cambiare questa Europa e rimettere al centro i valori". Così il vicepremier Luigi Di Maio a 'In 1/2 Ora' su Rai 3, ripetendo che "finche resterò capo politico del M5S e finché ci sarà questo governo non c'è nessuna volontà di lasciare Ue o la zona euro". "Alla lettera in risposta all'Ue ci sta lavorando tutto il governo e in particolare il ministro dell'Economia Giovanni Tria e e il premier Giuseppe Conte".Così il vicepremier Luigi Di Maio a 'In 1/2 Ora' su Rai 3. Alla battuta di Lucia Annunziata se Tria sia ancora il ministro dell'Economia, il leader M5S risponde che "Tria non solo è ancora il ministro dell'Economia ma sta portando avanti una manovra molto coraggiosa. Se passa questo modello, un modello diverso che investe sui diritti, cambia tutta l'Europa".  "La lettera di domani racconterà le ragioni della nostra manovra di bilancio e dirà anche che tra le clausole di salvaguardia, cioè i debiti che ci hanno lasciato i governi precedenti, e" la minore crescita "con il deficit quest'anno partivamo dal 2%", quindi lo sforamento è solo dello "0,4%".

Così il vicepremier Luigi Di Maio  spiegando che si scontrano due modelli, "l'austerity" che tagliava sui diritti dei cittadini "e noi che diciamo che riduciamo il debito e il deficit investendo nei diritti dei cittadini".

Il vicepremier torna poi sulla storia della 'manina' che avrebbe cambiato il testo del dl fiscale uscito dal Cdm. "La dinamica è stata spiegata bene da Conte: quando se n'è parlato se delineato in termini generali l'accordo. Dopo s'è dato mandato ai tecnici di tradurlo in una norma". Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, a "Mezz'ora in più", su Rai 3. "E' stato un errore o è stato dolo? Questa è la grande domanda. Sicuramente devono cambiare e sistematizzare le procedure del Consiglio: servono - ha aggiunto - procedure molto più chiare".

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