Nessuna banca sarà in difficoltà, assicura Matteo Salvini al termine di un vertice sulla manovra con l'alleato Luigi Di Maio. La preoccupazione per il futuro degli istituti bancari resta però alta nel governo, in attesa di verificare la risposta dei mercati dopo il verdetto emesso da Standard and Poor's lo scorso venerdì. L'obiettivo condiviso sarebbe dunque quello di inviare un segnale distensivo anche alle istituzioni europee e in questo quadro l'Esecutivo non escluderebbe l'ipotesi di rivedere il deficit limandolo di uno o due decimali e far scendere così l'asticella tra il 2,3-2,2%. Una strategia che al momento convincerebbe di più la Lega rispetto ai 5stelle, sui quali si starebbe esercitando da giorni il pressing alleato. E che non è escluso possa essere oggetto del faccia a faccia fra il premier Conte e il presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker, probabilmente in agenda il prossimo lunedì 5 novembre.
Gli occhi dunque continuano ad essere puntati sullo spread, che se si impennasse - come ha osservato anche il ministro dell'Economia Tria, insieme a Draghi - potrebbe mettere a rischio la stabilità finanziaria del Paese, banche comprese. In particolare i timori, secondo quanto viene riferito, riguardano Mps che ha in pancia una "valanga" di titoli italiani e che corre il rischio di non reggere a un innalzamento troppo vertiginoso del differenziale tra i Btp e i Bund tedeschi. Le vie per arginare una nuova crisi non vengono per ragioni di opportunità politica dichiarate ufficialmente ma in casa cinquestelle, secondo quanto viene riferito da fonti parlamentari, vi sarebbe chi ragiona della possibilità di affidarsi al fondo Salva-Stati. Ma proprio lo scontro tra Roma e Bruxelles ha congelato il dibattito sulla riforma dell'Esm.
Quanto alle banche, il viceministro Garavaglia non anticipa le mosse del governo. 'Siamo convinti che il sistema sia molto solido, quindi che l'intervento non sia necessario e speriamo che la febbre passi presto. Ove fosse necessario intervenire sulle banche, lo si farà e in fretta', afferma.
"Abbiamo parlato di economia, manovra, conti pubblici. Nessuna banca sarà in difficoltà, siamo positivi e lavoriamo come Lega e M5stelle in sintonia per la crescita e il cambiamento del paese, come prevede il contratto di governo". Così Matteo Salvini al termine dell'incontro con Luigi di Maio a Palazzo Chigi. Il vicepremier chiarisce di non aver parlato di Rai: "E una questione che stanno risolvendo, com'è giusto che sia, Salini e Foa", rispettivamente amministratore delegato e presidente della Rai.
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