Si è tenuta presso la Scuola superiore di polizia a Roma la riunione dell'Osservatorio nazionale delle manifestazioni sportive dedicata alla violenza negli stadi, convocata dal ministro dell'interno Matteo Salvini d'intesa col sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega allo sport Giancarlo Giorgetti. Oltre al vicepremier e al sottosegretario, partecipano all'incontro il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni, il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, i presidenti del Coni, Giovanni Malagò, della Figc, Gabriele Gravina, delle Leghe di Serie A, Serie B e Lega Pro, della nonché i presidenti delle Associazioni Italiane Calciatori, Arbitri, Allenatori, i Presidenti della Federazione Italiana Editori Giornali e dell'Ordine dei Giornalisti.
"Ogni settimana - ha detto Salvini al termine della riunione - ci sono 12 milioni di tifosi che seguono gli eventi sportivi e 6mila teppisti, da non confondere con i tifosi che sono il 99%. L'obiettivo è sradicare la violenza con ogni mezzo necessario". Quanto alla sospensione delle partite in caso di cori offensivi, il ministro giudica il tema 'scivoloso': "Rischiamo di mettere in mano a pochi il destino di tanti. Io preferisco prevenire e non lasciare potere di ricatto ad una frangia minoritaria. E poi è difficile trovare criteri oggettivi per la decisione. Nel 2018 - ha ricordato il capo del Viminale - sono stati utilizzati 75mila agenti per garantire la sicurezza delle manifestazioni sportive. E' giusto che i club contribuiscano alle spese, come prevede la legge sulla sicurezza e che quei 40 milioni di euro non gravino sui cittadini". Salvini ha anche auspicato "Una nuova legge per consentire alle società di fare i propri stadi, con camere di sicurezza per mettere dentro i delinquenti".
"Per la sicurezza dentro e fuori gli stadi - ha detto il sottosegretario Giancarlo Giorgetti - sono importanti la certezza delle pene, la rapidità dei giudizi, le aggravanti specifiche e le misure accessorie. Ecco quanto può fare lo Stato su questo fronte".
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