Dopo Cesare Battisti la priorità va data all'estradizione dal Nicaragua di Alessio Casimirri, ex delle Brigate Rosse condannato all'ergastolo per il sequestro e l'omicidio di Aldo Moro e l'uccisione di magistrati e poliziotti. Lo sostiene Giuseppe Fioroni, presidente nella scorsa legislatura della Commissione parlamentare d'inchiesta sul caso Moro, in una lettera al premier, ai due vicepremier e al ministro della Giustizia. "La questione riveste una straordinaria importanza, non solo per una doverosa esigenza di certezza della pena, ma anche per chiarire gli aspetti ancora oscuri del sequestro Moro e del terrorismo italiano - scrive l'ex parlamentare Pd - alla luce di quanto a suo tempo accertato dalla Commissione, la vicenda della fuga e della latitanza di Casimirri non sembra riconducibile solo alle protezioni che gli sono state accordate dal governo sandinista (nicaraguense, ndr). Si evidenzia infatti la costante e ripetuta protezione nel nostro Paese, di cui Casimirri poté godere in molte fasi della sua vita, con modalità e intensità diverse ed in molteplici ambiti. Protezioni che possono essere fondate su elementi familistici, ma non escludono, alla luce dei comportamenti posti in essere da soggetti diversi, elementi di collaborazione, più o meno ufficiale, con strutture dello Stato".
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