Nuova lite nella maggioranza. Casus belli questa volta è la delicata crisi venezuelana con il ministro dell'Interno Matteo Salvini che si dice d'accordo con la linea dura espressa dall'Ue contro Maduro: o voto o il riconoscimento Guaidò. Una posizione criticata, però da alcuni esponenti M5s a partire da Alessandro Di Battista.
"Firmare l'ultimatum Ue al Venezuela è una stronzata megagalattica. E' lo stesso identico schema che si è avuto anni fa con la Libia e con Gheddafi. Identico. Qua non si tratta di difendere Maduro. Si tratta di evitare un'escalation di violenza addirittura peggiore di quella che il Venezuela vive ormai da anni. E mi meraviglio di Salvini che fa il sovranista a parole ma poi avalla, come un Macron o un Saviano qualsiasi, una linea ridicola".
Parole alle quale Salvini replica a stretto giro: 'Di Battista ignora e parla a vanvera: non solo milioni di Venezuelani, ma anche migliaia di Italiani soffrono da anni la fame e la paura imposti dal regime di sinistra di Maduro. Prima tornano diritti, benessere e libertà in Venezuela, meglio sarà per il popolo".
"Ci riconosciamo pienamente nella dichiarazione comune che gli Stati membri dell'Ue hanno diffuso oggi sulla situazione in Venezuela - puntualizza il ministro Moavero - alla redazione della quale abbiamo partecipato. Chiediamo una vera riconciliazione nazionale e iniziative costruttive che scongiurino sviluppi gravi e negativi, assicurino il rispetto dei diritti fondamentali e consentano un rapido ritorno alla legittimità democratica, garantita da nuove elezioni libere e trasparenti".
A intervenire nel frattempo è anche il premier Conte, con parole 'di mediazione' tra le parti: "In questo momento è di fondamentale importanza scongiurare una escalation della violenza all'interno del Paese e al contempo cercare di evitare che il Venezuela, attraverso l'impositivo intervento di Paesi stranieri, possa diventare terreno di confronto e divisioni tra attori globali", scrive il capo del governo italiano in un post su Facebook.
Ma arriva la puntualizzazione dell'Ue. L'Alto rappresentante Federica Mogherini - sottolinea un suo portavoce - "ha coordinato la posizione Ue" sul Venezuela "con contatti, tra gli altri, con i premier spagnolo e italiano Pedro Sanchez e Giuseppe Conte", più "il ministro degli esteri dell'Olanda Stef Blok e rappresentanti senior dei governi di Francia, Germania, Italia, Spagna e Gran Bretagna". I contatti a tutto campo con i partner, dalla Santa Sede a Cuba, continuano e nelle prossime ore Mogherini sentirà anche Messico, Uruguay, Ecuador e Bolivia.
"Tra interventismo statunitense, freno tout court della Russia e inutili ultimatum Ue, l'Italia - scrive in un tweet il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano - offre di mediare tra Maduro e opposizioni per una transizione politica verso nuove elezioni in Venezuela, nei tempi e nei modi più adatti. Gli ultimatum compattano solo il potere".
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