"Il Pd alla Camera presenterà un esposto alla Corte dei Conti per verificare se lo stop alle gare della Torino-Lione configuri un danno erariale". Lo annuncia il capogruppo dem Graziano Delrio nel corso di una conferenza stampa, a Torino, con il governatore Sergio Chiamparino e Davide Gariglio, deputato Pd in Commissione Trasporti. Delrio ha ricordato che per Telt, la società incaricata di realizzare la Tav, "ogni mese di ritardo comporta un costo di 75 milioni di euro". "Costituisce fatto notorio - si legge nella bozza di denuncia destinata alla Corte dei Conti - che con riferimento alla realizzazione dell'opera infrastrutturale Torino-Lione, la cosiddetta Tav, il Governo italiano abbia richiesto al Governo francese uno slittamento cronologico per la realizzazione dell'opera, e in particolare un congelamento della pubblicazione dei bandi, in attesa di conoscere le risultanze di un'analisi costi-benefici". Ma, si legge ancora, "con lettera del 3 ottobre 2018, Telt, soggetto incaricato della realizzazione dei lavori relativi alla sezione transfrontaliera, ha scritto che 'al di là di un orientamento non significativo di qualche settimana, il decalage ha un impatto medio mensile di 75 milioni di euro e compromette la data-obiettivo del 1 gennaio 2030, dovendosi escludere la possibilità di recuperare tale ritardo attraverso ulteriori contrazioni imposte alle imprese'". "Poiché al momento della presentazione della presente denuncia - si legge ancora nel testo - il termine di ottobre indicato dalla società è ampiamente decorso, si ritiene configurabile con certezza il danno".
"Vogliamo che Corte Conti accerti responsabilità" - "Al di là delle chiacchiere, rischiamo di perdere i finanziamenti che abbiamo già ricevuto e soprattutto i ritardi nei lavori costano decine di milioni di euro ai contribuenti italiani ed europei". Lo ha sottolineato Graziano Delrio, annunciando l'esposto del gruppo Pd alla Camera per il presunto danno erariale causato dallo stop alla Torino-Lione. "Qualcuno pensa - ha rimarcato Delrio - che la perdita di tempo sia solo una chiacchiera da giornale, ma la perdita di tempo come certifica un documento che è in nostro possesso del cda di Telt, cioè della società che deve costruire il tunnel, ha conseguenze molto gravi anche dal punto di vista finanziario. Vogliamo quindi - ha concluso - che la Corte dei Conti accerti queste conseguenze e di chi sono le responsabilità di queste gravi perdite valutate in decine di milioni al mese". "Matteo Salvini ha uno strumento molto semplice per sbloccare i lavori della Torino-Lione: andare in Consiglio dei ministri e dire che il consiglio dei ministri deve dare l'ordine al ministro Toninelli di sbloccare i lavori". Così l'ex ministro alle Infrastrutture e capogruppo Pd alla Camera, Graziano Delrio, oggi a Torino. "Non è facendo le gite in Piemonte - ha affermato Delrio - che si sbloccano i lavori, è facendo il proprio mestiere: Salvini deve fare semplicemente il suo mestiere, è il vicepremier non l'usciere di Palazzo Chigi. Non si trovano a Palazzo Chigi per scrivere dei foglietti da sventolare sul balcone o per fare dirette Facebook, si trovano lì per decidere in base alle loro competenze". "È laddove si riunisce il Cdm - ha concluso - che Salvini può far valere le sue ragioni, non al cantiere".
Toninelli, analisi pubblica a metà febbraio - Sul Tav "nel contratto di governo è scritto di ridiscutere integralmente l'opera nel rispetto dei patti con la Francia, per farlo dobbiamo avere i numeri in mano, tra pochi giorni li avremo, penso che a metà febbraio avremo un primo incontro con la commissaria europea ai trasporti e con il ministro francese, poi renderemo pubblica l'analisi in Italia, ci sarà il dibattito pubblico e ne discuteremo in maggioranza". Così il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, a Radio anch'io. "Fra pochi giorni avremo i numeri. Penso che a metà febbraio avremo un incontro con il Commissario europeo e con il governo francese Francia; dopodiché renderemo pubblica la relazione". Lo annuncia il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli riferendosi allo studio sulla Tav. "Non mi interessa - spiega a Radio Anch'io - una analisi fatta da un organo non tecnico e istituzionale ma di parte e che non so dove ha preso i numeri. I numeri noi li abbiamo, li stiamo elaborando e traducendo in francese. Condivideremo i dati con i francesi, perché la Tav è un progetto multinazionale, e subito dopo li renderemo pubblici in Italia".
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