"Non abbiamo commenti sul contenuto dell'analisi costi benefici, ma la Commissione è stata chiara con le autorità italiane che sono necessari ulteriori chiarimenti nei prossimi giorni su come l'Italia intenda rispettare l'accordo di finanziamento" sulla Tav. È l'avvertimento lanciato dal portavoce della commissaria ai trasporti Violeta Bulc dopo l'incontro tecnico di ieri a Bruxelles sull'analisi costi-benefici.
Per la Commissione Ue - ha detto la commissaria - la Tav "resta un progetto importante per l'Italia, la Francia e l'Ue" in quanto si tratta di un "progetto transeuropeo necessario per unire le regioni e rafforzare la coesione, è un progetto di solidarietà e unione" e che "aumenta i mezzi di trasporto sostenibili".
"Con la Commissione Ue è in corso una fattiva interlocuzione che ha come scopo quello di utilizzare al meglio i fondi europei per le infrastrutture. Il lavoro che si sta facendo al Mit e la analisi costi benefici sul progetto del Tav Torino-Lione servono a tutti, Ue compresa, per comprendere come impiegare al meglio i soldi dei contribuenti italiani, francesi ed europei". Lo afferma il Ministero delle infrastrutture e trasporti in una nota.
Intanto il ministro dei Trasporti francese, Elisabeth Borne, invita il governo italiano a prendere "ora" una decisione sulla Torino-Lione. "La Francia rispetta la scelta dei nostri partner italiani di prendersi del tempo - afferma la ministra su Le Figaro.fr, sito web del noto quotidiano parigino - ma oggi diciamo chiaramente che c'è bisogno che questa decisione arrivi. In ballo ci sono importanti finanziamenti europei che non possiamo perdere".
"L'analisi costi-benefici certifica che la Torino-Lione è inutile e costosa, come diciamo da sempre; se come speriamo l'opera non si farà, crediamo si debba valutare una amnistia per tutti i reati ci ci sono stati contestati in questi anni, dal momento che ci siamo adoperati per evitare un danno al Paese". Così Lele Rizzo, uno dei leader del Movimento No Tav, in occasione della presentazione della manifestazione del 23 marzo, a Roma, contro tutte le grandi opere inutili. "Oggi ci prendiamo il merito di una battaglia che portiamo avanti da trent'anni - aggiunge - ma vogliamo qualcosa di più. Bisogna iniziare a ragionare seriamente su azioni concrete, a cominciare dalla smilitarizzazione della Val Susa e del cantiere che è destinato a chiudere". Infine una stoccata all'Osservatorio e al Commissario di Governo Paolo Foietta che, dice Rizzo, "è arrivato al suo ultimo giorno di lavoro ed è la prima volta che non ci dispiace che una persona resti senza lavoro. Ora - conclude - ci aspettiamo la stessa cosa per i vertici Telt".
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