Il centrodestra punta alla conquista della poltrona di governatore della Basilicata, seguito da un centrosinistra che comunque ancora spera nel recupero. Domenica il voto ma, a prescindere da come andrà, quando i riflettori della grande politica nazionale si spegneranno, chi sarà eletto Presidente e i 20 consiglieri della giunta dovranno affrontare subito quatto grandi problemi: la carenza di infrastrutture, il crescente spopolamento, il lavoro che manca e un ambiente da tutelare.
La campagna elettorale appena conclusa ha portato in Basilicata una novità su tutte: i grandi leader politici italiani hanno "scoperto" una regione "bellissima" ma difficile da raggiungere e da visitare.
E se avessero voluto penetrare ancora di più nel suo territorio, avrebbero avuto la certificazione di una terra lontanissima da aeroporti, autostrade e treni veloci (se ne sente la mancanza proprio nell'anno in cui Matera attira tanti turisti nella sua veste di Capitale europea della Cultura).
I quattro candidati che si affrontano, Vito Bardi (Centrodestra), Carlo Trerotola (Centrosinistra), Antonio Mattia (M5S) e Valerio Tramutoli (Basilicata possibile) sanno bene che questo è il problema più grande. Ma spopolamento, lavoro e ambiente sono direttamente collegati: la Basilicata perde troppi abitanti e troppi giovani; servirebbe lavoro, e non soltanto per alte qualifiche, per frenare l'emorragia di giovani; infine, la tutela dell'ambiente deve essere ben coniugata con l'uso delle risorse naturali, in particolare con l'estrazione del petrolio in Val d'Agri e a breve nell'area di Tempa Rossa.
Tutti danno per favorito Vito Bardi, almeno sulla base dei sondaggi informali circolati negli ultimi giorni: per il centrodestra è un'occasione storica. Non ha mai conquistato la Regione Basilicata e si affida a un ex generale della Guardia di Finanza, alla forza di trascinamento della Lega (che mira a essere il primo partito) e alle conseguenze di un'inchiesta sulla sanità che, nell'estate 2018, ha portato il centrosinistra in piena crisi e, alla fine, alle dimissioni del governatore Marcello Pittella (Pd).
Il Centrosinistra non ha comunque perso tutte le speranze di confermarsi: per riuscirci ha scelto un uomo nuovo, il farmacista potentino Carlo Trerotola, e ha puntato tutto sul radicamento profondo nel territorio e sulla continuità.
Dato per sicuro vincente fino a novembre, l'imprenditore Antonio Mattia (M5S) è il candidato che ha dato l'impressione di credere più degli altri nell'importanza del programma pentastellato: ha già indicato la Giunta e ha "promesso" 60 mila posti di lavoro nei prossimi dieci anni.
Ma ora si pensa che pagherà nelle urne lucane le difficoltà che i 5 stelle registrano a livello nazionale. Senza chance di vittoria, sulla base dei sondaggi informali, ma con il programma più ambizioso di tutti (una Basilicata "carbon free" in dieci anni), Valerio Tramutoli (Basilicata possibile), docente universitario, anche se accreditato di un buon successo personale e di opinione.
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