Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge sicurezza bis. "Habemus decretum: è un passo in avanti per la sicurezza". Lo dice il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini in conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Sono i diciotto articoli pronti, rivisti e rimeditati da tempo. Tre le finalità: lotta all'immigrazione clandestina, al centro anche del comitato per l'ordine e la sicurezza che si è svolto stamattina e registra notevoli passi in avanti; c'è un capitolo cui tengo particolarmente che inasprisce le sanzioni per chi agisce con caschi, bastoni o mazze contro le forze dell'ordine; c'è l'assunzione di 800 uomini e donne di personale amministrativo per gli uffici giudiziari, per 28 milioni di euro, per eseguire le pene dei condannati in via definitiva che sono 12mila solo a Napoli e provincia".
LA CONFERENZA STAMPA DI CONTE E SALVINI
Il decreto sicurezza bis "è troppo repressivo? No, abbiamo specificato che gli episodi di violenza durante pubbliche manifestazioni debbano prevedere concreto pericolo a persone o cose con l'utilizzo di razzi, petardi, mazze o bastoni. Non penso che la libertà di pensiero di qualunque italiano passi attraverso strumenti di questo tipo", dice il leader della Lega e vicepremier Salvini.
"Era e rimane il governo del cambiamento anche perché non abbiamo nessuna intenzione di cercare maggioranza diverse: questa è l'unica maggioranza possibile e l'unico governo possibile. Senza, ci sono solo le elezioni ma noi vogliamo andare avanti quattro anni. Ne abbiamo parlato in Cdm: giustizia, autonomia, grandi e piccole opere. Tutto questo richiede un governo con ampio mandato e maggioranza parlamentare", afferma Salvini.
"Il presidente del Consiglio se non avesse delega per sedersi a un Consiglio europeo allora non partirebbe, sarebbe sfiduciato: è la logica della grammatica costituzionale. Ai giornalisti piace parlare di mandato pieno, mezzo mandato, un quarto di mandato. Se un giorno dovessi sentire di non avere piena delega e mandato pieno delle forze politiche ne trarrei immediatamente le conseguenze: sarebbe la crisi più trasparente possibile". Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa.
"Il decreto sicurezza è un inizio e mi auguro che in fase di riconversione il Parlamento lavori a un rafforzamento delle misure per i rimpatri dei migranti irregolari. Parliamo di centinaia di migliaia di persone non identificate che girano liberamente in Italia. Alla luce degli ultimi fatti di cronaca è opportuno che si affronti il tema seriamente e in tempi certi. Sono troppi i circa 500mila irregolari in Italia. Bisogna lavorare sul profilo internazionale in modo più approfondito e lo faremo da squadra". Così il vicepremier Luigi Di Maio.
La lettera inviata lo scorso 15 maggio dall'Onu all'Italia, secondo la quale il decreto sicurezza bis "è potenzialmente in grado di compromettere i diritti umani dei migranti" affronta la questione libica "con un approccio inadeguato e di stupefacente ristrettezza mentale". E' quanto si legge nella dura risposta italiana inviata all'Alto commissario Michelle Bachelet, documento di cui l'ANSA è entrata in possesso. Il testo sottolinea anche che il rispetto dei diritti umani è "un obiettivo prioritario" del governo.
"Il trasferimento ripetuto di migranti da alcune Ong, con l'obiettivo di dirigersi in Italia, è un tassello di una catena più articolata che porta a infrangere le disposizioni per l'ingresso legale nel territorio, il cui rispetto ricade tra le competenze primarie del ministro dell'Interno". E' quanto si legge nella risposta italiana alla lettera inviata il 15 maggio dall'Onu all'Italia, documento di cui l'ANSA ha preso visione. "Queste condotte reiterate - prosegue il testo - consentono di raggiungere l'obiettivo dei trafficanti".
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