"No al primato della finanza in Europa". Giuseppe Conte pone questo messaggio, tutto politico, al centro della lettera che invierà, probabilmente giovedì, alle istituzioni e ai partner europei. Vuol dire no a un'Europa di soli vincoli e regole. E' il messaggio che Matteo Salvini e Luigi Di Maio sposano, in un clima che Conte definisce di "rinnovata fiducia e dialogo" nel governo. Ma fuori dal perimetro dei principi, c'è la via strettissima di una procedura d'infrazione imminente. Salvini, dagli Usa, piccona: accusa la Ue di voler far fare all'Italia la fine della Grecia. Il timore è che la levata di scudi del leader leghista irrigidisca l'Ue e impedisca di ottenere anche l'obiettivo minimo di un rinvio della decisione europea. Ma il premier prova a smorzare i toni e convoca per mercoledì un vertice con i suoi vice per aprire, a margine del Consiglio Ue di giovedì e venerdì, la trattativa.
Conte e Salvini, come rivela lo stesso premier da Parigi, si sono sentiti domenica al telefono, prima della partenza del ministro dell'Interno per Washington. Sono d'accordo che leggeranno insieme il testo della lettera all'Ue preparata dal presidente del Consiglio, prima che lui la invii. Conterrà una dichiarazione di principio condivisa dai due azionisti di governo: bisogna cambiare le regole Ue perché le politiche di austerità non si traducano in tagli ai servizi per i cittadini. Ma nel governo si pesano anche le virgole perché - i Cinque stelle ne sono convinti - sulla trattativa con l'Ue Salvini cerca un pretesto per rompere. Dagli Usa il leader leghista nega di cercare un'investitura trumpiana per tornare alla Casa Bianca da premier, ma gli attacchi alla Francia e alla Germania, le prese di posizione su Cina, Iran, Venezuela, inducono gli alleati a sospettare che stia cercando uno "sponsor" forte.
E' per questo che anche nel riunire i ministri M5s, Di Maio è attento a rilanciare l'azione pentastellata nel governo, senza fornire alla Lega appigli per rompere. Il leader del Movimento rilancia su tre priorità che sono salario minimo, conflitto d'interessi e taglio del cuneo fiscale. Serve a riaffermare la impronta M5s e ribattere alle critiche dei movimentisti alla Di Battista. Ma vengono scelti terreni su cui un'intesa con la Lega si può trovare. Di Maio ferma per ora il tentativo leghista di modificare il decreto dignità. Mentre sullo spinoso dossier giustizia, che vedrà mercoledì al tavolo Alfonso Bonafede e Giulia Bongiorno, l'idea è prendere tempo. Guadagnare un mese o due è l'ipotesi che fonti di Bruxelles reputano la più realistica anche nella trattativa con la Commissione europea. Con il no fermo di Salvini a una manovra correttiva, quello che il governo sembra oggi disposto a concedere all'Ue è l'impegno, nell'assestamento di bilancio di fine giugno, a impiegare i risparmi di quota 100 e reddito di cittadinanza per abbassare il deficit. In più, si confida di poter mettere a verbale maggiori entrate e minori spese.
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