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Conte vede Di Maio: 'Si al nostro programma o meglio il voto'

Conte vede Di Maio: 'Si al nostro programma o meglio il voto'

Finite le consultazioni con Fdi, Pd, Fi, Lega e M5s. Meloni e Salvini non vanno, Berlusconi sì. Durigon: 'I nostri presidenti di commissione non si dimetteranno'. Di Maio consegna 20 punti programmatici

ROMA, 30 agosto 2019, 17:35

Redazione ANSA

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Consultations over formation of new government - RIPRODUZIONE RISERVATA

Consultations over formation of new government - RIPRODUZIONE RISERVATA
Consultations over formation of new government - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte è  a Montecitorio dove sono riprese le consultazioni per la formazione del nuovo governo. La prima delegazione ad essere ricevuta da Conte in Sala Busti è quella di Fratelli d'Italia, composta dai due capigruppo, Luca Ciriani e Tommaso Foti senza la leader Giorgia meloni.

Al termine del colloquio Luca Ciriani (Fdi)ha detto: " A Conte abbiamo ribadito che Fdi sarà nettamente alla opposizione di questo governo: una opposizione che sarà senza sconto alcuno a un governo inaccettabile che si fonda su una alleanza tra partiti che fino a ieri litigavano e che nasce solo per una operazione di potere ed impedire il voto dei cittadini".  "Non abbiamo trattato né sopra né sotto il tavolo, né con il Pd né con il M5s. Forti di questa coerenza al presidente Conte abbiamo ribadito la necessità di tornare al voto e useremo tutti gli strumenti per fare opposizione in Parlamento e anche nella piazza, perché mobilitare le persone è strumento di democrazia" dice Ciriani. Sulla manifestazione Tommaso Foti, vicepresidente del gruppo alla Camera ha aggiunto che sarà "senza bandiere di partito" e che sarà rivolta "a tutto il centrodestra e ai delusi del Pd e del M5s che se in buona fede non possono che sentirsi gabbati".

Secondo incontro quello con la delegazione della Lega, senza il segretario Matteo Salvini e con i sottosegretari uscenti Lucia Borgonzoni e Claudio Durigon. "Speravamo di poter avere una discussione con Conte sul futuro per capire se si troveranno i voti. Speriamo che non si trovino e si torni al voto". Lo ha detto Lucia Borgonzoni sottosegretario della Lega al termine della consultazione con il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte. A chi chiede di spiegare cosa significhi l'auspicio della mancanza di voti alla maggioranza in Senato, Claudio Durigon dice: "il nostro è un appello alla coscienza dei senatori a non votare questo mercificio". "Non siamo riusciti a capire quale sarà l'indirizzo del presidente incaricato. Ha idee completamente diverse dalla Lega su immigrazione, quota 100 ed autonomie. Ha detto che difenderà i provvedimenti fatti ma si è detto pronto a modifiche, anche se non ci ha detto quali", conclude. "I presidenti di commissione non si dimetteranno. Assolutamente no". Lo ha ribadito Claudio Durigon della Lega al termine dell'incontro con il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte. "Sono lì e restano. Del resto, a suo tempo io ho votato per Fico...", conclude.

 Governo, Borgonzoni: "Speriamo che gli manchino i voti"

Dopo la Lega il presidente incaricato Giuseppe Conte ha incontrato la delegazione di Forza Italia guidata dal presidente Silvio Berlusconi con le due capogruppo alla Camera e al Senato Maria Stella Gelmini e Anna Maria Bernini e Antonio Tajani. "Dopo il fallimento del governo siamo convinti che le maggioranze per essere garanzia di efficienza e stabilità si devono formare prima del voto da forze politiche omogenee e valoriali. Sarebbe stato assolutamente meglio ridare la parola agli italiani" ha detto Silvio Berlusconi al termine della consultazione. "Il fatto che la Lega abbia proposto di risuscitare l'esperienza gialloverde rappresenta per noi un problema politico molto serio, su cui tutti gli elettori di centrodestra devono riflettere seriamente perchè così si è consegnato il Paese alla sinistra". "Faremo una opposizione ferma, coerente, senza sconti ma composta. La condurremo innanzitutto in Parlamento ma saremo pronti a mobilitarci se aumenteranno l'oppressione giudiziaria o la pressione fiscale mettendo le mani nelle tasche degli italiani". Lo dice Silvio Berlusconi al termine delle consultazioni del premier Conte a Montecitorio. "A Conte abbiamo sottoposto le nostre priorità programmatiche a partire dall'emergenza terremoto. il ritardo accumulato non è da Paesi civili. Il futuro governo, se nascerà, ha il dovere morale di dare risposte concrete alle popolazioni colpite".

E' la volta del Pd con la delegazione guidata da Nicola Zingaretti.

Governo, Zingaretti: "Programma sia di svolta per Paese"

 

"E' stato un incontro che si è svolto nel giorno nel quale l'Istat conferma purtroppo alcuni dati negativi per la nostra economia, dati che confermano la necessità di una svolta e l'esigenza di aprire quella che lo stesso presidente incaricato ha chiamato una nuova stagione politica per il Paese" ha detto Zingaretti al termine delle consultazioni. "Ribadiamo il taglio delle tasse per i salari medio-bassi del Paese come incentivo alla ripresa e come stimolo dei consumi ed elemento di giustizia rispetto alle famiglie italiane. E, sempre per i redditi medio-bassi si stanno studiando formule per la formazione gratuita per i figli dall'asilo nido all'università". "Abbiamo proposto al Presidente che anche sui cosiddetti decreti sicurezza si proceda nelle forme dovute almeno al recepimento delle indicazioni pervenute dal Presidente della Repubblica".

Infine chiude le consultazioni M5s con Luigi Di Maio a capo della delegazione. "Se entreranno i nostri punti nel programma di governo si potrà partire altrimenti meglio il voto" ha detto il capo politico del M5s al termine del colloquio con il Presidente incaricato. "O siamo d'accordo a realizzare i punti del nostro programma o non si va avanti. Non guardiamo a un governo solo per vivacchiare, consideriamo alcuni dei punti del documento imprescindibili". Da parte del M5S c'è una "netta contrarietà alla patrimoniale. Il carico fiscale è anche disordinato a causa della burocrazia, e questo dovrà essere un governo pro-imprese. L'aumento dell'Iva va bloccato"." Riteniamo che non abbia alcun senso parlare di modifiche ai decreti sicurezza. Vanno tenute in considerazioni le osservazioni del capo dello Stato ma senza modificare la ratio di quei provvedimenti. Ho detto che non rinneghiamo questi 14 mesi di governo". Al termine dell'incontro Di Maio ha consegnato a Conte un documento con 20 punti programmatici. Non tarda la risposta dei Dem. 'Di Maio incomprensibilòe, dica se ha cambiato idea' dice Andrea Orlando

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