Per non perdere la guida dell'Umbria il Pd ha bisogno di alleati e il Movimento 5 stelle sembra ora "più probabile", oltre che "inevitabile" perché il partito del Nazareno possa sopravvivere all'inchiesta sulla sanità locale che ha travolto la 'sua' precedente governatrice Catiuscia Marini. Sono le percezioni di alcuni sondaggisti in vista delle elezioni regionali umbre del 27 ottobre, voto che arriva dopo le dimissioni, a maggio, della presidente indagata. Tuttavia, aggiungono, l'ipotesi di una convergenza giallorossa (meglio se attorno a un candidato civico) non è garanzia di vittoria. Anzi, il centrodestra potrebbe strappare la regione storicamente rossa, avanzando di "almeno 10 punti" rispetto agli avversari, anche se uniti.
In attesa di nomi certi e quindi di sondaggi, Nicola Piepoli guarda ai dati del trend elettorale. "Per com'è la situazione il Pd annaspa, perché l'inchiesta non gli fa bene. Senza un'alleanza, ha perso", è la sua sentenza. Ma che tipo di alleanza? Piepoli si limita a rispondere con una massima che considera una regola aurea: "La guerra la vince chi non la fa", convinto che se il Movimento e il partito di Zingaretti facessero un passo indietro rinunciando a propri candidati, "sarebbe in realtà un passo avanti". Renato Mannheimer valuta l'intesa Pd-5S come probabile ma aggiunge che farà la differenza la scelta del candidato 'comune': "Sarà decisivo nello spostare voti da una parte all'altra e sarebbe meglio un candidato civico, perché la disaffezione dell'opinione pubblica verso i partiti c'è e rimane".
Ciascuno dei due partiti, rileva il professore milanese, ha un 20% di delusi che il governo giallorosso non l'hanno mai voluto, né mandato giù, e questo si farà sentire anche in Umbria con l'astensione. Aldilà del 'chi', secondo il politologo Roberto D'Alimonte, le acrobazie elettorali nel centrosinistra non basteranno a ribaltare la situazione. "Alla luce di indicazioni che mi arrivano, il centrodestra in Umbria è molto avanti e potrebbe superare gli avversari di almeno 10 punti. C'è voglia di cambiamento, la gente vuole voltare pagina". E ricorda che se vincesse il centrodestra, lo farebbe con una candidata indicata dalla Lega (la senatrice Donatella Tesei) sancendo la prima vittoria del partito di Matteo Salvini in una regione "rossa".
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